Nell’ottobre del 2008 la rabbia è ricomparsa in Italia; il primo focolaio è apparso nel territorio del Comune di Resia (UD), a seguito dell’evolversi dell’epidemia che interessa i paesi dell’est limitrofi (Slovenia e Croazia).
Nel corso del 2009 l’epidemia si è diffusa in direzione Sud- Ovest, comprendendo la province di Udine, Pordenone e Trieste, fino ai casi più recenti riscontrati nella provincia di Belluno lungo l’arco alpino.
La prevalenza dei casi ha interessato gli animali selvatici, per lo più le volpi, che rappresentano il principale serbatoio della malattia, ed alcuni tassi. Ad oggi, sono stati riscontrati positivi anche tre cani di proprietà e un asino (aggiornato al 14.12.2009).
Le autorità veterinarie nazionali e locali hanno messo in atto tutte le misure sanitarie necessarie al controllo della diffusione della malattia.
Le autorità veterinarie nazionali e locali hanno messo in atto tutte le misure sanitarie necessarie al controllo della diffusione della malattia.
Nell’Ordinanza Ministeriale del 26 novembre 2009, sono stati disposti i seguenti provvedimenti:
obbligo di vaccinazione antirabbica dei cani e altri animali da compagnia sensibili al seguito di persone che si recano nelle zone interessate
- obbligo di vaccinazione dei cani di proprietà e degli animali domestici sensibili condotti al pascolo nelle zone interessate
- limitazione della circolazione dei cani ivi inclusi quelli utilizzati nella pratica venatoria
- campagne di vaccinazione orale delle volpi, mediante vaccino addizionato a specifiche esche distribuite sul territorio interessato dalla malattia e in un’ampia zona di protezione circostante
- intensificazione del monitoraggio degli animali selvatici nel territorio
fonte: Ministero della Salute