L’abuso di alcol, sotto ogni forma, è il principale fattore di pericolosità per l’insorgenza di malattie epatiche, a cominciare dalla steatosi alcolica o fegato grasso, che gli esperti considerano oggi come l’anticamera di problemi più seri.
Per questo motivo, il governo spagnolo ha deciso di inserire le bevande alcoliche nella lista dei nemici dei teenager, portando alla ribalta un problema molto diffuso anche in Italia.
Nel nostro Paese, infatti, il primo approccio alle bevande alcoliche inizia addirittura a 10-11 anni, complici i cosiddetti soft drinks e gli happy hour. In queste occasioni, non è infrequente superare la quantità massima di alcol che una persona, in buone condizioni fisiche, può assumere senza subire rischi per la salute, ovvero due-tre drink al giorno per gli uomini e uno o al massimo due per le donne.
Nel nostro Paese, infatti, il primo approccio alle bevande alcoliche inizia addirittura a 10-11 anni, complici i cosiddetti soft drinks e gli happy hour. In queste occasioni, non è infrequente superare la quantità massima di alcol che una persona, in buone condizioni fisiche, può assumere senza subire rischi per la salute, ovvero due-tre drink al giorno per gli uomini e uno o al massimo due per le donne.
Un consumo maggiore di ottanta grammi al giorno, per dieci anni, aumenta di cinque volte il rischio di cancro del fegato, come hanno spiegato gli esperti riuniti a Chianciano Terme per un corso organizzato da Sige (Società Italiana di Gastroenterologia) e Aisf (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato).
Inoltre, superare la soglia di venticinque grammi di etanolo al giorno aumenta la probabilità di contrarre un danno epatico indipendentemente dalle bevande che si assumono, siano esse vino, birra o superalcolici. Non vanno però sottovalutati altri elementi come lo stile globale di vita e le modalità con cui si beve. Bevute quotidiane e lontane dai pasti, il fumo e la malnutrizione generano un mix pericolosissimo per la salute dei più giovani.
Durante l'incontro di Chianciano sono stati anche presentati i dati che confermano, per la prima volta, l’esistenza di sostanze efficaci nella riduzione della steatosi epatica, come un integratore a base di silibina, fosfolipidi e vitamina E, componenti naturali in grado di depurare il fegato grasso e rallentare il danno.
fonte: Diregiovani.it
fonte: Diregiovani.it