La meningite è una malattia infiammatoria, che colpisce le membrane dell’encefalo. La cause dell’insorgenza della patologia possono essere infettive o anche dovute ad agenti chimici o fisici. E’inoltre possibile che una risposta flogistica meningea derivi da un’invasione di neoplasie o da malattie autoimmuni. La letalità della malattia è elevata tra i soggetti giovani e anziani. Nei neonati, invece, il valore si aggira tra il 20-30%. Nel periodo adolescenziale questi dati scendono vertiginosamente e si registra una percentuale del 2%, che si rialza nuovamente negli adulti (19-37%). La probabilità di morte non dipende solo dall’età del soggetto colpito dalla meningite, ma anche dalla natura del patogeno.
Nel nostro Paese ogni anno si ammalano circa 900 persone, con un picco nel periodo invernale e con una percentuale di decessi di circa il 10%. In Italia, l’ultimo caso di meningite è stato registrato a Napoli all’inizio di settembre. Un ragazzo di 27 anni di Napoli è morto dopo aver contratto la malattia al ritorno da un viaggio in Brasile. La patologia non è stata individuata per tempo ed il giovane ha subito un rapido peggioramento tanto da perdere la vita.
Questo esempio fa capire quanto sia importante determinare la meningite in modo veloce per evitare che si creino situazioni limite come quella descritta precedentemente. Il test dell’Ospedale Pediatrico Meyer, messo a punto dal laboratorio di immunologia dell’Università di Firenze, è da questo punto di vista rivoluzionario, perché riesce a prevenire e a curare tempestivamente i malati. Il test è sul mercato dal novembre dello scorso anno ed è distribuito in tutti gli ospedali italiani dalla società triestina Eurospital, che emerge tra le poche realtà nazionali impegnate nella diagnostica con una propria area dedicata alla ricerca e allo sviluppo. La diagnosi è innovativa perché si basa sulla biologia molecolare di rapida esecuzione, di alta specificità e sensibilità rispetto ai tradizionali metodi colturali. La novità è che la biologia molecolare non ha bisogno di germi vivi, bensì ricerca direttamente il DNA del microrganismo e si può utilizzare anche a seguito di terapia antibiotica, cioè dopo che i germi hanno perso la loro vitalità. Si esegue infatti su campioni biologici come il sangue o il liquor cefalorachidiano. Inoltre, i risultati del test sono disponibili in meno di due ore e si può intervenire rapidamente con una terapia antibiotica mirata.
Il test di diagnosi molecolare per la meningite scoperto, sviluppato e brevettato all’Ospedale Pediatrico Meyer ha permesso di scoprire quali sono gli agenti batterici presenti con maggiore frequenza nell’organismo umano. Questo test inoltre sta consentendo alla ricerca scientifica e all’industria farmaceutica italiana di sviluppare, e molto presto di mettere in commercio vaccini davvero mirati.
by:aipem
fonte: Articolista
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