Dopo circa un anno di attività, il Gruppo di lavoro per la riduzione del quantitativo di sale nel pane, di cui fanno parte rappresentanti dell’Università, dell’Istituto superiore di sanità e dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, ha definito con le diverse Associazioni della panificazione artigianale ed industriale, il contenuto degli accordi che indicano l’entità della riduzione del quantitativo di sale nel pane da conseguire in puro valore percentuale, da applicare, in base alla effettiva concentrazione di partenza, sulle tipologie di pane individuate.
Sono stati, pertanto, siglati specifici protocolli d’intesa tra il Ministero e le Associazioni dei Panificatori, tenendo conto che:
- in Italia esiste un numero molto elevato di tipologie panarie differenti, soprattutto per quanto riguarda la produzione artigianale
- nell’ambito della panificazione artigianale ci sono notevoli differenze nella produzione di una stessa tipologia panaria da un forno all’altro
- il pane consumato in Italia è per il 90% di produzione artigianale, per il 10% di produzione industriale
In particolare:
- la Federazione Italiana Panificatori si è impegnata ad apportare una graduale riduzione del contenuto di sale nel pane nella misura del 5% l’anno fino al raggiungimento di una diminuzione complessiva pari al 15% entro il 2011; la Federazione si è impegnata, inoltre, a produrre una tipologia di pane con un contenuto di sale pari al 50% di quello mediamente utilizzato
- l’Assipan Confcommercio si è impegnta ad apportare una riduzione del contenuto di sale nel pane nella misura del 10% entro l’anno 2009
- l’Assopanificatori Fiesa Confesercent si è impegnata ad apportare una riduzione del contenuto di sale nel pane nella misura del 15% entro l’anno 2010
- l’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari si è impegnta ad apportare, entro il 2011, una riduzione del contenuto di sale nella misura del 10% sul prodotto finito in specifiche tipologie panarie prodotte da alcune aziende associate (Agritech, Barilla, Forno della Rotonda, Interpan/Gruppo Novelli, Il Buon Pane, Panem Italia e Sefa).
I protocolli d’intesa prevedono la possibilità di siglare, in futuro, eventuali ulteriori accordi per la riduzione del quantitativo di sale in altre tipologie di pane, che potrebbero essere predisposti anche di comune accordo tra le diverse Associazioni di categoria.
L’intervento di riduzione del quantitativo di sale nel pane sarà accompagnato da iniziative di informazione e comunicazione rivolte alla popolazione generale ed attività divulgative delle Associazioni presso i propri iscritti e presso i consumatori a livello locale.
In particolare, il progetto si articola in quattro sotto-obiettivi miranti a:
1. valutare il consumo medio giornaliero di sodio, potassio e iodio pro-capite in un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta su base regionale e per classi di età
2. valutare il consumo medio giornaliero di sodio, potassio e iodio pro-capite in un campione rappresentativo della popolazione italiana affetta da ipertensione arteriosa su base regionale e per classi di età
3. valutare il consumo medio giornaliero di sodio pro-capite in un campione rappresentativo della popolazione italiana di età pediatrica (6-18 anni)
4. valutare il contenuto medio di sodio in campioni di pane e prodotti da forno su base regionale (prima e dopo l’intervento di riduzione del quantitativo di sale nel pane).
fonte: Ministero della Salute