Nel 2000 si stabilì che uomini e donne potessero vivere fino ad ottant’anni, oggi una ricerca dell’Institute for Aging Research all’Einstein college of New York, guidato dal genetista Nir Barzilai, promette una prospettiva di vita di addirittura cent’anni “portati bene”, poiché non si incorrerà più nelle tradizionali malattie senili, e non si sarà un peso per nessuno.
I ricercatori hanno scoperto il segreto della longevità nei geni degli ebrei Ashkenaziti, famosi per la facilità con cui i loro anziani riescono a spegnere le cento candeline.
“Le possibilità di vivere fino a cent’anni sono mediamente una su diecimila – spiega Barzilai – ma nel gruppo dei 500 ebrei Ashkenaziti esaminati le possibilità salivano a 20 volte di più nonostante il 30 per cento di loro fosse obeso o in sovrappeso e un altro 30 per cento avesse fumato due pacchetti di sigarette al giorno per più di 40 anni”.
“Le possibilità di vivere fino a cent’anni sono mediamente una su diecimila – spiega Barzilai – ma nel gruppo dei 500 ebrei Ashkenaziti esaminati le possibilità salivano a 20 volte di più nonostante il 30 per cento di loro fosse obeso o in sovrappeso e un altro 30 per cento avesse fumato due pacchetti di sigarette al giorno per più di 40 anni”.
Potrebbe essere pronta fra soli tre anni, la pillola che promette una lunga vita e pure di qualità.
L’equipe di Barzalai ha iniziato ad analizzare i campioni di sangue degli Ashkenabiti. “Tra due milioni di marcatori genetici esaminati – osserva – ne abbiamo trovati tre che sembravano essere più presenti nei nostri centenari: due legati all’aumento del colesterolo buono e uno collegato alla prevenzione del diabete”
Nasce da questa scoperta l’idea di creare una pastiglia ad hoc che contenga, ciò che gli americani chiamano i tre geni della longevità: due produttori del cosiddetto colesterolo buono, ridurrebbero il rischio di malattie cardiache e ictus, e uno preverrebbe il diabete.
Dunque la pillola miracolosa eliminerebbe, secondo gli studiosi, patologie come il diabete, il morbo di Alzheimer e le malattie cardiache, concedendo agli uomini una vita centenaria ed in salute.
Gli scienziati italiani si dicono scetticisulla scoperta dei loro colleghi americani , soprattutto riguardo al fatto di poter trasformare questa scoperta in una pillola di uso comune.
Sarà dunque alla portata di tutti, quello che fino ad oggi, la natura aveva permesso solo a pochi, basti pensare che in Italia i centenari che resistono sono quasi 12mila.
Se fra tre anni si potrà usufruire della “pillola dell’eterna giovinezza”, gli uomini si divideranno, tra chi vuole vivere ogni giorno proiettato in un futuro ancora possibile e chi invece si godrà finalmente il tramonto della propria vita, fatto di ricordi e bilanci.
giulia di trinca
fonte: newnotizie.it