Cibo e aria sono le nostre fonti di energia principali; basti pensare che in poco più di 70 anni di vita, introduciamo quasi 30 tonnellate di cibo suddivise in poco più di 105.000 pasti (compresi “caffè e spuntini”) e respiriamo 12-16 volte al minuto…24 ore su 24, per ogni giorno della nostra vita!
In questo modo introduciamo grandi quantità di carburante che in parte viene utilizzato e in parte diventa prodotto di scarto (scorie metaboliche); il sangue infine, porta agli organi escretori le scorie che vengono eliminate attraverso urine, feci, sudore e respirazione.
UNA QUESTIONE DI EQUILIBRIO…ACIDO-BASE
La scarsa qualità di cibo e aria a nostra disposizione - a causa di inquinamento,vita sedentaria, abuso di farmaci antinfiammatori, cibi industriali, alcol, fumo ed errati stili di vita – produce una maggiore quantità di rifiuto acido inutilizzabile dall’organismo.
Il sangue, leggermente alcalino, aiuta l’organismo nell’opera di eliminazione ma, quando la quantità di rifiuto supera la possibilità di smaltimento, le scorie si accumulano e l’equilibrio acido-base va in tilt. L’acidosi che ne deriva determina uno stato di stress dell’organismo dovuto all’accumulo di rifiuti nei tessuti che porta al deterioramento, e quindi all’invecchiamento precoce dei tessuti.
COME SCOPRIRE L’ACIDOSI
La valutazione del pH delle urine, ripetuta per qualche giorno 2-3 volte al giorno, fornisce una indicazione importante.
Il test si effettua utilizzando le cartine apposite per l’esame delle urine con scala pH 5-8 (si trovano in ogni farmacia); i valori rilevati ad ogni test devono essere segnati all’interno dello schema riportato sotto (ogni rilevazione può corrispondere a test effettuati in giorni differenti). Unendo con una linea tutte le rilevazioni quotidiane, si disegnerà una curva che, in situazioni ideali, dovrebbe essere contenuta all’interno dello spazio bianco. Se invece si discosta notevolmente dalla curva ideale, si può parlare di acidosi.
ACIDOSI – COSA FARE?
Alimentazione
Innanzitutto è necessario modificare il proprio stile di vita, integrando l’alimentazione con nutrienti alcalinizzanti (frutta, verdura, patate, cavoli, lattuga, insalata), in modo che rappresentino circa il 75% del consumo giornaliero. I cibi acidificanti sono la carne, il pollame, i salumi, il formaggio fresco e stagionato, lo yogurt, i prodotti a base di farinacei ed i dolci. Molti alimenti, pur essendo acidificanti, sono indispensabili nella dieta perché fonte essenziale di proteine e vitamine. In questo caso, l’apporto acidificante sarà compensato dall’assunzione di alimenti a contenuto alcalinizzante. Un esempio: per compensare l’acidità tissutale derivante da 200 g di manzo, sarà necessario consumare 250 g di cavolo o rapa, 1,6 Kg di piselli freschi e 400 g di cavolfiore.
Liquidi
È necessario assumere quotidianamente un quantitativo sufficiente di acqua o tisane, circa 1,5 litri, limitando il più possibile tè, caffè ed alcolici.
Attività fisica, stile di vita
Una passeggiata nei boschi o una corsa in bicicletta migliora l’apporto di ossigeno e promuove il rilascio di acido carbonico sotto forma di anidride carbonica. Evitare, se possibile, situazioni che generano stress.
Integratori nutrizionali
Talvolta è difficile seguire tutte le indicazioni necessarie per ridurre la quantità di scorie accumulate nell’organismo. Vengono in aiuto prodotti alcalinizzanti che aiutano ad equilibrare il rapporto calcio-magnesio. In farmacia sono disponibili i prodotti alcalinizzanti distribuiti da Named, come il Basenpulver pH-Balance Pascoe (polvere solubile) e Basentabs pH-Balance Pascoe (in compresse da deglutire), privi di zucchero, glutine e lattosio.
Liberarsi dall’acidosi tissutale aiuta ritrovare il “benessere”.
Liana Zorzi
di Windsorcommunication Solutions for Healthcare