google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI: Ondate di calore: quali sono i rischi per la salute google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Ondate di calore: quali sono i rischi per la salute

Cosa sono

Le ondate di calore (in inglese heat-waves) sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano durante la stagione estiva, caratterizzate da temperature elevate, al di sopra dei valori usuali, che possono durare giorni o settimane

Nelle grandi città il clima è più caldo rispetto alle zone rurali vicine. Il fenomeno è detto “isola di calore” (urban heat island) è dovuto soprattutto al maggior assorbimento di energia solare da parte delle superfici asfaltate e del cemento degli edifici

Rischi per la salute

Il caldo causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura del corpo, quindi, aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare diversi organi vitali e il cervello stesso.

Chi è più a rischio?

- Le persone anziane hanno condizioni fisiche generalmente più compromesse e l’organismo può essere meno efficiente nel compensare lo stress da caldo e rispondere adeguatamente ai cambiamenti di temperatura; tra questi chi soffre di malattie cardiovascolari, di ipertensione, di patologie respiratorie croniche, di insufficienza renale cronica, di malattie neurologiche è a maggior rischio.

- Le persone non autosufficienti poiché dipendono dagli altri per regolare l’ambiente in cui si trovano e per l’assunzione di liquidi

- Le persone che assumono regolarmente farmaci che possono compromettere la termoregolazione fisiologica o aumentare la produzione di calore.

- I neonati e i bambini piccoli per la ridotta superficie corporea e la mancanza di una completa autosufficienza, possono essere esposti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e ad una disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico.

- Chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta può disidratarsi più facilmente degli altri.

- I problemi di salute legati al caldo possono presentarsi con sintomi minori, come crampi, lipotimia ed edemi, o di maggiore gravità, come il colpo di calore, la congestione, la disidratazione.

CRAMPI

Sono causati da uno squilibrio elettrolitico oppure da una carenza di sodio, dovuta alla perdita di liquidi, oppure derivano da una insufficienza venosa, spesso associata ad edema alle caviglie.

Nel primo caso (squilibrio elettrolitico), i crampi si verificano negli anziani che assumono pochi liquidi o in persone che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi con la sudorazione.

Nel secondo caso (carenza di sodio), i crampi compaiono in persone non acclimatate che, pur bevendo a sufficienza, non reintegrano i sali minerali persi.

In questo caso, le persone possono presentare, oltre ai crampi anche altri sintomi come cefalea, stanchezza e affaticamento, e vanno reidratate con una abbondante assunzione di acqua.

Nella malattia venosa degli arti inferiori i crampi compaiono spesso durante la notte o dopo una prolungata stazione eretta. In questo caso è consigliabile far assumere al paziente una posizione con gli arti superiori sollevati di almeno 4 cm rispetto al cuore, rinfrescando con acqua fredda gli arti inferiori.

EDEMA

L’edema è la conseguenza di una vasodilatazione periferica prolungata, che causa un ristagno di sangue nelle estremità inferiori che, con l’aumento della pressione intravasale, provoca un travaso di liquidi nell’interstizio. Un rimedio semplice ed efficace è tenere le gambe sollevate ed eseguire di tanto in tanto dei movimenti dolci per favorire il reflusso venoso, oppure, effettuare delle docce fredde agli arti inferiori, dal basso verso l’alto e dall’interno verso l’esterno sino alla sommità della coscia. Si tratta comunque di un sintomo da non sottovalutare poiché può essere associato a scompenso cardiaco.

LIPOTIMIA

La lipotimia (svenimento) è caratterizzata da un’improvvisa perdita della coscienza.

La causa è un calo di pressione arteriosa dovuto al ristagno di sangue nelle zone periferiche con conseguente diminuzione dell’apporto di sangue al cervello.

Lo svenimento può essere prevenuto se, ai primi sintomi, quali vertigini, sudore freddo, offuscamento visivo o secchezza delle fauci, si fa assumere al paziente una posizione distesa, con le gambe sollevate rispetto al cuore.

STRESS DA CALORE

E' un sintomo di maggiore gravità e si manifesta con un senso di leggero disorientamento, malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia ed ipotensione, oliguria, confusione, irritabilità. La temperatura corporea può essere leggermente elevata ed è comune una forte sudorazione. Se non viene diagnosticato e trattato immediatamente, può progredire fino al colpo di calore.

La diagnosi può essere facilmente confusa con quella di una malattia virale.

Il trattamento d’urgenza consiste nello spostare la persona in un ambiente fresco e reintegrare i liquidi mediante bevande ricche di sali minerali e zuccheri. Nei casi più gravi, la persona deve essere rinfrescata togliendo gli indumenti, bagnandola con acqua fresca o avvolgendo il corpo in un lenzuolo bagnato.

COLPO DI CALORE

E' la condizione più grave e rappresenta una condizione di emergenza vera e propria. Il ritardato o mancato trattamento può portare anche al decesso.

Il colpo di calore avviene quando la fisiologica capacità di termoregolazione è compromessa e la temperatura corporea raggiunge valori intorno ai 40°C. Si può presentare con iperventilazione, anidrosi, insufficienza renale, edema polmonare, aritmie cardiache, sino allo shock accompagnato da delirio che può progredire sino alla perdita di coscienza.

Il colpo di calore richiede, specie se colpisce neonati od anziani, l’immediato ricovero in ospedale. In attesa dell’arrivo dell’ambulanza, bisogna spogliare e ventilare il malato, rinfrescarlo bagnandolo con acqua fresca e applicare impacchi di acqua fredda sugli arti.

CONGESTIONE

La congestione è dovuta all'introduzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti.
L'eccessivo afflusso di sangue all’ addome può rallentare o bloccare i processi digestivi.
I primi sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico.

- Sospendere ogni attività.

- Far sedere o sdraiare l'infortunato in un luogo caldo e asciutto.

- Se in poco tempo la congestione non si risolve è necessario consultare un medico.

DISIDRATAZIONE

La disidratazione è una condizione che si instaura quando la quantità di acqua persa dall’organismo è maggiore di quella introdotta.
Normalmente si assumono circa 1,5 litri di acqua al giorno, grazie allo stimolo della sete.
L’organismo si disidrata e incomincia a funzionare male quando:

- è richiesta una quantità di acqua maggiore come in caso di alte temperature ambientali

- si perdono molti liquidi, come in caso di febbre, vomito e diarrea

- una persona non assume volontariamente acqua a sufficienza.

I sintomi principali sono:

sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, ipotensione

EFFETTI SULLA PRESSIONE ARTERIOSA

Le persone ipertese e i cardiopatici, soprattutto se anziani, ma anche molte persone sane, possono manifestare episodi di diminuzione della pressione arteriosa, soprattutto nel passare dalla posizione sdraiata alla posizione in piedi (ipotensione ortostatica).

In questi casi, è consigliabile:

- evitare il brusco passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale, che potrebbe causare anche perdita di coscienza

- non alzarsi bruscamente dal letto, soprattutto nelle ore notturne, ma fermarsi in posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi.

Per approfondire, consulta le domande più frequenti sull'emergenza caldo

Cosa fare

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Consigli degli esperti

Il clima caldo mette in funzione meccanismi omeostatici (di autoregolazione) dell’apparato cardiovascolare che hanno lo scopo finale di mantenere una giusta temperatura corporea. Tali meccanismi non riescono tuttavia a proteggere efficacemente i soggetti anziani e le persone affette da malattie croniche dell’apparato cardiocircolatorio

Il caldo può essere pericoloso e procurare problemi di salute alle persone con malattie respiratorie, soprattutto affette da broncopatie cronico ostruttive (BPCO) e asma. Quando la temperatura dell’aria sale oltre certi valori e aumenta anche la quantità massima di vapore d’acqua che l’aria stessa contiene, si ha una netta sensazione di difficoltà di respirazione, detta anche “sensazione di afa” (l’impressione è quella di respirare nell’acqua!)

Azioni del Ministero della Salute

A partire dall'estate 2005 il Ministero della Salute e il Centro per la prevenzione e controllo delle malattie (CCM) hanno sviluppato un programma di lavoro, volto a limitare l'impatto sulla salute delle ondate di calore.

Il progetto va a integrarsi con le attività sviluppate nell’ambito di un analogo progetto attivato nel 2004 dal Dipartimento della Protezione Civile; in aggiunta agli obiettivi comuni di implementazione dei sistemi di allarme Heat Health Watch Warning System - HHWWS e dei sistemi rapidi della mortalità estiva, il progetto CCM, giunto alla sua seconda fase (2009-2011) è finalizzato a consolidare la rete dei servizi e delle attività di prevenzione implementate a livello locale e valutare l’efficacia degli interventi mirati a ridurre l’impatto delle ondate di calore sulla salute di sottogruppi di popolazione ad alto rischio. Il progetto, inoltre, ha il compito di elaborare piani organizzativi di intervento differenziati per livello di rischio climatico e per profilo di rischio dell’area considerata (aree a rischio elevato, aree a rischio medio-alto, aree a basso rischio).

Nell’estate 2010 il sistema HHWWS è operativo dal 15 maggio al 15 settembre 2010 in 27 città italiane (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo).

I sistemi Heat Health Watch Warning System - HHWWS, del progetto DPC sono in grado di prevedere in anticipo l’arrivo delle condizioni a rischio per la salute e si basano su modelli città specifici che identificano le condizioni climatiche oppressive ed il loro impatto sulla salute. Forniscono previsioni fino a 72 ore di anticipo dell’arrivo di masse d’aria a rischio per la salute e consentono, quindi, di concentrare gli interventi di prevenzione nei giorni di allarme/emergenza nei confronti dei soggetti più esposti.

Principali attività e metodologia di lavoro

Il progetto prevede una serie di attività specifiche, tra cui:

- definire piani operativi differenziati coordinati a livello centrale e locale per la gestione delle condizioni di rischio climatico

- definire metodologie per l’identificazione dei gruppi di popolazione ad alto rischio a cui rivolgere gli interventi di prevenzione (anagrafe dei suscettibili)

- costituire una banca dati nazionale su indicatori di esposizione e indicatori di effetto per la sorveglianza epidemiologica

- valutare l’efficacia dei sistemi di allarme HHWW e degli interventi di prevenzione.

La realizzazione del progetto si fonda su tre componenti principali:

- Flusso informativo per la comunicazione del rischio basato sui sistemi HHWW.
Il flusso consiste nella diffusione, attraverso la rete di istituzioni e servizi socio-sanitari coinvolti nelle attività di prevenzione a livello locale, del bollettino di allarme sviluppato per la previsione delle condizioni meteorologiche a rischio per la salute (Progetto DPC).
Per ogni città, i modelli HHWWS vengono elaborati a livello centrale e i risultati sono riportati in un bollettino sintetico che contiene le previsioni meteorologiche riassuntive ed un livello di allarme graduato per i tre giorni successivi. Ogni giorno sono prodotti e trasmessi tempestivamente via e-mail al Ministero della Salute, i bollettini relativi ad ogni città che vengono resi pubblici attraverso la pubblicazione sul sito web del Dipartimento della Protezione Civile. Per ogni città è identificato un centro di riferimento locale (Comune, ASL, centro locale della Protezione Civile) responsabile del flusso informativo a livello locale e del coordinamento del piano di prevenzione nelle situazioni di allarme/emergenza. I centri operano in modo coordinato a livello nazionale e, a loro volta, hanno il compito di coordinare efficacemente i diversi attori coinvolti a livello locale nel piano di prevenzione: i Comuni (Assessorato per i servizi sociali, associazioni di volontariato), le Aziende Sanitarie Locali (Dipartimenti di prevenzione e Dipartimenti di assistenza per anziani) e i centri locali della Protezione Civile.

- Definizione di piani operativi differenziati per la gestione delle situazioni di rischio climatico. Verranno elaborati piani operativi differenziati in base ai diversi livelli di rischio climatico previsti e in base al profilo di rischio dell’area considerata.

- Identificazione delle persone ad alto rischio a cui rivolgere gli interventi di prevenzione.
I servizi locali sia sanitari (ASL) sia socio-assistenziali (Comune) dispongono di sistemi informativi (archivi nominativi degli assistiti, dei ricoveri, delle prestazioni ambulatoriali, delle prescrizioni farmaceutiche, delle esenzioni dal contributo sanitario per patologia, dell’invalidità civile, dell’assistenza domiciliare etc.) che, opportunamente integrati, verranno utilizzati per la definizione di una anagrafe dei suscettibili che rappresenta uno degli strumenti utili per mirare gli interventi preventivi e di assistenza.