google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Chi corre più rischi per la salute? Vegetariani, pescetariani o carnivori?

Risultati immagini per Vegetariani, pescetariani, carnivoriChi segue una dieta a base vegetale sarebbe meno predisposto alle malattie cardiache, di più agli ictus: i risultati di un ampio studio confermano l'importanza di una dieta varia e bilanciata.

Chi segue una dieta vegetariana o vegana corre un rischio sensibilmente minore di sviluppare una malattia cardiaca, ma ha anche maggiori probabilità di incorrere in un ictus. È la conclusione - in parte sorprendente - di uno studio osservazionale su 48 mila persone durato 18 anni, e ora pubblicato sul British Medical Journal.


Emorroidi, quando operarle e quando curarle con rimedi naturali

Emorroidi, quando operarle e quando curarle con rimedi naturali

Quali sono i rimedi e le buone abitudini per alleviare i sintomi delle emorroidi? e quando è invece necessario operare? Clicca sul link per leggere l'articolo

Campi magnetici pericolosi per la salute?

I campi magnetici sono pericolosi per la salute?

Alcuni rapporti scientifici mettono in risalto il fatto che l’esposizione ai campi elettromagnetici possa avere effetti nocivi per la salute, favorendo l’insorgenza di patologie quali cancro, riduzione della fertilità, perdita della memoria. Clicca sul link per leggere l'articolo

Spermatozoi più potenti per curare l'Infertilità maschile

Questi sono i risultati riscontrati in una ricerca condotta dall’Università Federico II di Napoli e dall’Ospedale partenopeo Santa Maria delle Grazie, che è stata pubblicata sulla rivista scientifica The Journal of Steroids & Hormonal Science.

Anche "Lui" è responsabile!
Questa scoperta, in un panorama nel quale di solito la donna è vista come principale attore nelle criticità legate al concepimento, riequilibra in qualche modo il ruolo del maschile anche nella gestione dei problemi di fertilità, che, da statistiche recenti, colpiscono circa il 15% delle coppie.
Al momento, nel nostro paese, gli uomini che hanno problemi di fertilità superano i due milioni, attestando sul 25% i casi di mancato concepimento con cause di derivazione maschile.
Partendo da questo scenario, i ricercatori dall’Università Federico II di Napoli, hanno somministrato per sei mesi la tradaximina, ipotizzando che potesse influenzare in modo sensibile le possibilità di procreazione in soggetti con problemi di infertilità.

Un ingrediente completamente naturale.
Questo ingrediente, presente in un integratore alimentare a base di Alga Eklonia Bicyclis, Tribulus Terrestre e Glucosamina, associato a un farmaco antiestrogeno, ha migliorato significativamente la fertilità maschile. I pazienti, suddivisi in tre gruppi hanno ricevuto trattamenti differenti: ad un gruppo è stato somministrato la tradamixina e un farmaco antiestrogeno, a un altro solo il farmaco estrogeno e, infine, al terzo, è stato somministrato un placebo, valutando il numero delle gravidanze spontanee, la motilità progressiva e il numero degli spermatozoi. Il primo gruppo, al quale è stata somministrata tradamixina e antiestrogeno, ha prodotto 13 gravidanze; il gruppo col solo antiestrogeno 6 e Il gruppo dei placebo 2. Grazie a queste verifiche è stato individuato un trattamento del tutto naturale, il Tradafertil, che senza effetti collaterali, unisce le proprietà della tradamixina al Myo inositolo, che con la sua azione antiossidante naturale, è un concreto sostegno della fertilità maschile.

Tutta colpa dello stress!
Tra le cause di infertilità negli uomini lo stress ossidativo sembra essere da sempre tra i motivi principali di infertilità. Infatti, se diminuisce l’energia della quale lo spermatozoo necessita per fecondare l'ovulo, si riduce di molto la capacità di poter dare l'inizio a una gravidanza. Inoltre, i fattori ambientali che alimentano un’azione ossidativa dannosa per la formazione e la motilità degli spermatozoi sono davvero tanti, senza considerare che anche il percorso che porta a una gravidanza, utilizzando tecniche di procreazione medicalmente assistita, è frequentemente fonte di uno stress psico fisico notevole per l’uomo, incidendo pertanto anche sulla performance sessuale. Il Tradafertil, oltre a migliorare la capacità di fecondazione dell’uomo, ne potenzia le funzionalità sessuali maschile. In questo processo di energizzazione del sistema riproduttivo maschile la tradamixina, ingrediente che sta alla base dell’integratore per la fertilità, è la protagonista principale. Composta da Tribulus Terrestre, che stimola la produzione di testosterone, dall’Alga Eklonya Bicyclis, efficacissimo antiossidante che promuove la produzione di ossido di azoto, neurotrasmettitore dell’erezione, e ,infine dalla Glucosamina, che aumenta i livelli di ossido di azoto.

E se non funziona? C'è sempre la fecondazione eterologa.
"I dati di questa ricerca sono davvero interessanti" ci dice il Dottor Scotto, Direttore Centro di Fecondazione Assistita per lo studio e la terapia per la coppia inferitile. "Naturalmente" - continua - "per alcune patologie, dove la fertilità maschile è completamente compromessa, c'è sempre l'opportunità di ricorrere alla fecondazione eterologa, tenendo però ben presente, che questa, più di ogni altra pratica, può avere un impatto psicologico piuttosto consistente da sostenere per la coppia. In questi casi, nei centri internazionali per la procreazione eterologa medicalmente assistita, come il CIFE, il supporto psicologico da parte di professionisti del settore, è parte integrante delle pratiche di fecondazione assistita. In ogni caso" - continua il Dottor Scotto "Un rimedio di questo tipo, con un impatto percentuale così cospicuo, può essere considerato un vero miracolo della natura, ma anche in questo caso vale la precauzione di sempre: parlatene col vostro terapeuta e non curatevi da soli, cavalcando entusiasmi statistici, nei quali per qualche motivo, potreste non rientrare."


Centro Fecondazione Assistita Roma, Napoli, Milano

Uso di cocaina e lesioni distruttive facciali: linee di indirizzo per gli specialisti otorinolaringoiatri


L’uso di cocaina e la sua assunzione per via inalatoria comportano costantemente nei consumatori una lunga serie di problematiche mediche e sociali ma anche di lesioni, di vario ordine e grado, soprattutto a livello delle fosse nasali, delle strutture delle prime vie aeree e del palato.
Il riscontro di queste alterazioni da parte dei medici specialisti ORL necessita di conoscenze più specifiche su quello che l’uso di cocaina può comportare sia per il riscontro in alcuni casi di evoluzioni maligne e destruenti della struttura mucosa, cartilaginea ed ossea, sia per l’importante opera di diagnosi precoce di uso di sostanze stupefacenti a cui questi specialisti possono concorrere, orientando ed indicando ai pazienti idonei percorsi di cura e, nel caso dei minori, allertando i genitori su un possibile uso di cocaina nei figli.
Queste linee di indirizzo sono dirette agli specialisti ORL, ma anche ai medici di medicina generale ed ai genitori al fine di incrementare la rete di attenzione al problema, fornendo elementi tecnico-scientifici in ambito diagnostico specialistico ed orientamenti pratici per poter eseguire diagnosi differenziali più precoci e corrette. Tutto questo anche con la finalità di concorrere a prevenire una eventuale evoluzione da un uso occasionale di cocaina verso forme di dipendenza, e/o di far entrare in trattamento persone che hanno già sviluppato dipendenza ma che non hanno ancora maturato la consapevolezza della necessità del trattamento. Il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Ministero della Salute e con la Società Italiana di Otorinolaringoiatria, ha messo a punto queste linee di indirizzo che vogliono essere anche un contributo ulteriore agli interventi contro l’uso di tutte le droghe, in questo caso, della cocaina.

Dott. Giovanni Serpelloni
Capo Dipartimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri

DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare La mappa delle strutture dedicate ai in Italia

Motori di ricerca per trovare le strutture dedicate ai Disturbi del Comportamento Alimentare in tutta Italia

Ambulatori, Day Hospital, Ricoveri Ospedalieri, Riabilitazione residenziale. 
Ma anche le Associazioni che si occupano di questa patologia


Anemia Falciforme: il ruolo della Vitamina D


Uno studio pilota, in doppio cieco, randomizzato condotto da Osunkwo e coll. è stato pubblicato recentemente sulla rivista British Journal of Haematology e recensito sul sito www.vitaminad.it. Tale studio ha affrontato gli effetti che la vitamina D può avere a livello extrascheletrico. In particolare è stata valutata l'efficacia di alte dosi di Vitamina D sulla riduzione del dolore cronico in pazienti pediatrici affetti da anemia falciforme (SCD). Un numero di 46 soggetti (di età compresa tra 7 e 21 anni) sono stati divisi in base al loro stato di dolore cronico e randomizzati a ricevere per 6 settimane vitamina D (4.000-100.000 UI/settimana) o placebo e sono stati monitorati per un periodo di 6 mesi. Lo studio ha mostrato che, nel gruppo trattato con vitamina D rispetto al placebo, elevati livelli sierici di 25(OH)D erano correlati ad un minor numero di giorni in cui compariva la sintomatologia dolorosa, già alla 8a settimana. Le concentrazioni sieriche 25(OH)D erano inoltre correlate positivamente ad un miglioramento dei parametri di funzionalità fisica. Dalle conclusioni dello studio si evince che per sostenere tale beneficio è necessario mantenere le concentrazioni sieriche ottimali di 25(OH)D (≥ 75 nmol/ml) nel tempo.

Autore della pubblicazione:
M. Piraino
Segreteria
Vitamina D