google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Parkinson: l' Ibuprofene ne diminuisce i Rischi

La probabilità di insorgenza della patologia è risultata inversamente proporzionale al consumo: quanto più alte erano le dosi assunte regolarmente, tanto minore il rischio di malattia I soggetti che assumono regolarmente il farmaco ibuprofene hanno un ridotto rischio di sviluppare la malattia di Parkinson: è quanto ha stabilito una ricerca presentata all’annuale Convegno dell'American Academy of Neurology tenutosi a Tronto, in Canada.
Lo studio ha coinvolto 136.474 persone non affette dalla patologia al momento dell’arruolamento, sottoposte a una serie di questionari per analizzare il consumo abituale di farmaci quali aspirina, ibuprofene e acetaminofene, appartenenti alla classe degli antinfiammatori non steroidei (FANS). Dopo sei anni, 293 dei partecipanti hanno sviluppato il Parkinson.

Neuroni: una Proteina Chiave per il loro Sviluppo

Uuna serie di cammini di segnalazione paralleli controlla la crescita dei dendriti: ciò spiega perché essi si formino anche senza Nedd4-1, sebbene in numero inferiore e più corti Per ricevere segnali dalle altre cellule, i neuroni formano complesse estensioni denominate dendriti, che forniscono loro la caratteristica forma “a radice”. Nel cervello umano, la crescita dei dendriti ha luogo principalmente durante l’ultima parte della fase embrionale e nello sviluppo infantile.
Durante tale fase, i dendriti dei 100 miliardi di neuroni formano una rete che raggiunge una lunghezza complessiva di molte centinaia di chilometri, formando una rete estremamente complessa che permette di controllare tutte le funzioni del corpo, dalla respirazione ai processi di apprendimento.
La direzione e la velocità di crescita dei dendriti deve perciò essere accuratamente controllata da un enorme numero di segnali che influenzano in primo luogo la struttura del citoscheletro, che all’interno di essi è responsabile della loro forma ed estensione.

Sclerosi Multipla: ipotesi autoimmunitaria della genesi

Nel topo la sclerosi multipla (SM) può essere innescata da batteri non patogeni: a dimostrare sperimentalmente quella che è nota come ipotesi autoimmune della SM è stato un gruppo di ricerca dell'Università cattolica di Roma, che ne ha dato notizia in un articolo pubblicato sul Journal of Immunology a prima firma Chiara Nicolò.
"Non sappiamo che cosa provochi la sclerosi multipla", spiega Francesco Ria, che con Giovanni Delogu ha diretto lo studio. "Sappiamo che esiste un fattore genetico e un fattore ambientale, ma non disponiamo ancora di una soddisfacente teoria che possa spiegare come agisce esattamente il fattore ambientale."

Glaucoma: La degenerazione si sviluppa in senso inverso

La degenerazione provocata dalla malattia si sviluppa in senso inverso a quanto finora ritenuto: parte a livello del cervello per arrivare solo successivamente alla retina.
primi danni causati dal glaucoma si ritrovano a livello cerebrale, e non dell'occhio. E' questa l'inaspettata conclusione di uno studio condotto da ricercatori del Vanderbilt Eye Institute che ne riferiscono in un articolo pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences.
Il glaucoma è generalmente considerato una patologia dell'occhio che provoca una progressiva perdita della capacità visiva dovuto a un aumento della pressione oculare. Il danno inizia a farsi sentire a livello di visione periferica per progredire via via verso il centro e condurre alla cecità per un irreparabile danno al nervo ottico e alla retina se non si interviene per tempo.

L’OSTEOARTRITE negli animali

Più comunemente conosciuta come artrosi, l’osteoartrite è un processo cronico, su base degenerativa, che coinvolge le cartilagini articolari, cioè il rivestimento delle estremità delle ossa lunghe.
Recenti studi, condotti in diversi Paesi del mondo in collaborazione con i medici veterinari, hanno messo in luce come, da qualche tempo a questa parte, tale problema di salute riguardi la specie canina in misura sempre maggiore. Per fortuna oggi le maggiori conoscenze scientifiche hanno reso possibile intervenire con cure appropriate, capaci di migliorare sensibilmente la qualità della vita degli animali colpiti.
Si manifesta principalmente nei cani anziani ma non è frequente il suo riscontro anche nei soggetti giovani e/o di mezz’ età portatori di alterazioni su base mal formativa, prima tra tutte la displasia dell’anca e quella del ginocchio.

Miopia: Laser PRK, Tutto Quello Che Devi Sapere

La PRK (PhotoRefractive Keratectomy o fotocheratotomia refrattiva) fa parte della chirurgia refrattiva. Messa a punto all’inizio degli anni 80, è stata approvata dalla FDA americana nel 1995, anche se era già utilizzata in altre nazioni come in Canada.
La PRK è eseguita con un laser ad eccimeri che emette un fascio di luce ultravioletto con altissima energia specifica, ma basso potere penetrante nelle cellule biologiche, causando una fotoablazione per dissociazione molecolare su strati infinitesimali e senza danno per le cellule adiacenti.
Il raggio laser può rimuovere, entro valori predeterminati dal chirurgo, degli strati monocellulari, in quanto interrompe i legami tra le molecole e provoca una evaporazione del bersaglio. Con ritocchi infinitesimali, la curvatura della superficie corneale dell’occhio viene quindi adattata in modo permanente secondo le nostre esigenze.

Esercizio Fisico Contro L'invecchiamento Cerebrale

Uno studio mostra che le dimensioni dell'ippocampo nelle persone che praticano attività fisica conferisce una maggiore capacità mnemonica.
L'ippocampo è una struttura curva posta in profondità del lobo temporale del cervello, è una struttura essenziale per la formazione della memoria, l'ippocampo inoltre gioca un ruolo fondamentale nell'orientamento spaziale e in altre tipologie della memoria relazionale.
Esistono altre attività che possono influenzare lo sviluppo dell'ippocampo, ad esempio in uno studio condotto sui tassisti di Londra è emerso che la porzione posteriore dell'ippocampo era di dimensioni maggiori rispetto ad altri soggetti.

Fumo: 25000 Ricoveri All'Anno Solo In Piemonte

Per la prima volta dal gennaio 2005, anno in cui entrò in vigore la legge che vietava il fumo nei locali pubblici, possiamo fare un bilancio: sicuramente positivo con una riduzione di eventi cardiovascolari e infarti di circa il 10%.
Proprio in questi giorni i dati sono stati resi ufficiali anche dall’Università di Torino e verranno presto estesi a tutto il territorio nazionale.
I ricoveri causati dal fumo di sigaretta in Piemonte sono circa 25.000 all’anno con una mortalità del 5%, gli infarti e le sindromi coronariche acute sono circa 5.000. Da ciò si deduce un costo sociale e di vite umane inaccettabile.
Ribadendo il concetto di prevenzione, dobbiamo ricordare come l’astensione dal fumo sia socialmente utile, ed estremamente economica, praticamente a costo zero, rispetto a terapie farmacologiche.
Perché la prevenzione sia e continui ad essere efficace è necessaria la consapevolezza da parte dei fumatori e di coloro che devono conviverci, dei meccanismi che portano ai devastanti effetti sulla salute.