google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

La Chirurgia Estetica in Italia è poco influenzata dalle celebrità

Cosa chiedono gli italiani alla chirurgia estetica

Per le connazionali del Bel Paese, niente richieste del tipo “voglio il seno di Sara Tommasi”, pare. Ma allora, come vorrebbero diventare le donne italiane, che cosa si aspettano dalla chirurgia estetica? “Lo studio Usa ricalca una tendenza tipica dei Paesi americani di emulazione di un modello vincente – analizza il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – fatto che in parte si avverte anche in Italia, ma decisamente attutito. Inoltre, è difficile parlare di ciò che desiderano gli utenti dalla chirurgia estetica generalizzando troppo. È invece necessario un distinguo, essenzialmente sulla base delle problematiche dei pazienti, che variano soprattutto secondo tre macro aree d’età, dai giovani fino ai 35 anni, poi dai 35 ai 50 anni e gli ultra cinquantenni”.

La chirurgia estetica femminile

Gli interventi che vanno per la maggiore tra le pazienti più giovani, fino ai 35 anni, si confermano la mastoplastica additiva, per conquistare qualche taglia in più di reggiseno, la liposuzione per scolpire il corpo eliminando gli eccessi adiposi e la rinoplastica, l’intervento che rimodella il naso. E i modelli portati dalle ragazze chi sono? “C’è sempre chi chiede un naso alla Nicole Kidman o il tipo di chirurgia fatta da Simona Ventura, ma sono comunque casi piuttosto rari. Oggi le ragazze sono informate e sanno che esistono procedure meno invasive di un tempo, quindi chiedono questo: un rimodellamento efficace con il minimo impegno”, sottolinea il dottor Pallaoro.
Diversa è la fascia delle 35-50enni. “In questo periodo cominciano i ritocchi al viso, come la blefaroplastica, e i mini lifting che definiscono l’ovale e tolgono le prime rughe in modo mirato”, continua lo specialista. “Per il corpo, oltre la liposuzione, viene consigliata l’addominoplastica, l’intervento che rassoda l’addome e scolpisce il punto vita”. Quindi il modello di riferimento, più che le evergreen Demi Moore e Kim Basinger, sono forse i ricordi dell’immagine che rifletteva loro lo specchio appena dieci anni prima…

Over 50…

Un discorso a sé merita la chirurgia estetica per le donne che hanno superato la cinquantina. “Una cinquantenne di oggi non è la cinquantenne di vent’anni fa” , riprende il dottor Pallaoro “il modello cui aspira è quello di una donna piacente e sensuale, impermeabile ad uno stereotipo di vecchiaia che la costringerebbe ad un’immagine dimessa”. Spesso le donne che si affidano alla chirurgia estetica a questa età non sono nuove al bisturi, “infatti molte sono pazienti che chiedono un lifting secondario, cioè un intervento più esteso che ripristina i benefici di un lifting precedente”.

E gli uomini? Il modello Berlusconi

Altro capitolo è quello della chirurgia estetica per gli uomini, che hanno raggiunto ormai il terzo abbondante della totalità dei pazienti all’anno. “Il desiderio maschile è quello di incarnare l’icona di giovane dinamico, sano e attraente”. Quindi le proposte per lui sono la liposuzione di addome e fianchi, rinoplastica, blefaroplastica e trapianto di capelli. Quest’ultimo intervento fa pensare immediatamente ad un autotrapianto molto “famoso”, quello di Silvio Berlusconi. Il fatto che un personaggio pubblico abbia ammesso senza difficoltà di essere ricorso a questo mezzo ha influito molto per il mercato chirurgico? “Da un lato la chirurgia tricologica ha goduto di uno sdoganamento senza precedenti, quindi gli uomini si sono mostrati meno restii a parlarne e a considerare un trapianto di capelli come opzione plausibile per porre fine alla calvizie. Dall’altro – continua il dottor Pallaoro – sono stati affascinati dall’esito stesso dell’intervento. Sono stati colpiti dall’impatto estetico e dalla qualità dei risultati. Del resto, la chirurgia estetica non è che un mezzo plausibile per mostrarsi al meglio, sia per un uomo, che per una donna”.

Endolipolisi, la risposta italiana al Lipodissolve per gli accumuli adiposi

La procedura sembra quasi un desiderio divenuto realtà: eliminare i fastidiosi accumuli adiposi senza particolari fatiche e soprattutto senza chirurgia.
La terapia clinica di endolipolisi è la risposta tutta italiana al trattamento noto come Lipodissolve. In sostanza si tratta di una procedura non chirurgica per il rimodellamento del corpo, attraverso l’eliminazione dei depositi adiposi in eccesso.

“Questo trattamento è sicuro e i risultati si apprezzano dopo poche sedute infiltrative, in genere quattro, a seconda della zona”, specificano gli specialisti del Medical Laser, centro padovano di chirurgia e medicina estetica d’avanguardia.Ma come agiscono le sostanze terapiche? “L’azione dei farmaci dell’endolipolisi è indirizzata verso gli adipociti, che sono le cellule del corpo che accumulano i grassi – continuano gli specialisti – per ottenere un’efficacia diretta, mirata e localizzata, il metodo di applicazione è costituito da iniezioni praticate con aghi molto sottili direttamente nel pannicolo adiposo. In questo modo si provoca la distruzione delle cellule responsabili dei cuscinetti e delle irregolarità della pelle in modo selettivo, senza rischi per l’organismo”. E come vengono eliminati i grassi liberati in questo modo? “Il contenuto delle cellule adipose, il grasso, appunto, viene veicolato e smaltito per vie naturali nelle settimane successive al trattamento iniettivo”, chiarisce lo staff medico.

A chi è indicata

La terapia infiltrativa di endolipolisi è l’ideale per snellire i distretti corporei colpiti da antiestetici accumuli adiposi. “In particolare – suggeriscono gli specialisti del Medical Laser – questo tipo di terapia è indicata per tutti i casi in cui si nota un accumulo localizzato di entità lieve e media”. Addirittura, l’endolipolisi può essere praticata dopo una liposuzione, per rendere maggiormente armoniosi i risultati, oppure per eliminare definitivamente alcune irregolarità di modeste dimensioni, dove una liposuzione potrebbe non essere l’ideale, come ad esempio le braccia, o dietro il collo (la cosiddetta “gobba di bisonte”).

La seduta infiltrativa

Per fare la terapia di endolipolisi non occorre alcuna preparazione particolare, perché “non è una seduta chirurgica, ma si tratta di semplici infiltrazioni con speciali aghi sottilissimi”, puntualizzano gli specialisti. La zona prescelta viene semplicemente disinfettata e si procede con le iniezioni che rilasciano i principi attivi direttamente all’interno del bersaglio di adipe. Addirittura non è necessaria neppure l’anestesia, in quanto il trattamento è indolore. “L’estensione della parte trattata e il numero di sedute necessarie perché si ottenga un risultato apprezzabile viene determinato al momento del primo incontro con il paziente”, continuano, “in genere per una zona come i fianchi sono sufficienti quattro sedute”. La durata della seduta è minima, da un quarto d’ora a mezz’ora, il che la rende l’ideale per chi non ha tempo per interventi più impegnativi, come la liposuzione. Inoltre, è possibile riprendere immediatamente le attività abituali, e non ci sono tempi di recupero. Nei primi giorni si nota solamente un certo modesto gonfiore nell’area trattata, segno che i principi della terapia stanno agendo nella distruzione degli adipociti. Gradualmente nei giorni seguenti i liquidi e i grassi vengono lentamente smaltiti dall’organismo, per lasciare un nuovo profilo levigato e snello.

Mario Luigi Pallaoro   di Pallaoro Medical Laser snc

Disfunzione Erettile: piccola guida ai farmaci per il suo trattamento

Viagra Pfizer ha goduto moltissima pubblicità e ha dominato il mercato dei trattamenti per l’impotenza maschile. Nonostante il successo della “magica pillolina blu”, nel 2003 Bayer presentò un vero concorrente col l’introduzione del Cialis – il farmaco sopranominato la “pillola per il weekend”, grazie alla lunga durata del suo effetto.
Decidere quale trattamento scegliere può essere difficile. Questo articolo ha come scopo rispondere ad alcune domande frequentemente poste sui trattamenti per disfunzione erettile.

Quali sono le differenze tra Cialis e Viagra?

Cialis e Viagra contegono lo stesso principio attivo per cui i due trattamenti sono molto simili. Sia Cialis che Viagra funziona aumentando il flusso sanguigno nel corpo e dilatando i vasi del pene. Cialis e Viagra hanno fattori di rischio ed effetti collaterali molto simili.
La differenza notevole tra Viagra e Cialis si trova nella durata d’effetto. Viagra dura fino a 4 ore, mentre Cialis può rimanere attivo fino a 36 ore.

Qual’è il trattamento di scelta dei uomini che ne fanno uso di questi medicinali?

Spesso Cialis viene considerato con un pò di curiosità, temore e ammirazione. Alcuni uomini non si sentono molto ad agio assumere un farmaco che aggisce per oltre 24 ore. Molti non trovano difficoltà coll’idea di acquistare Cialis, ne di farne uso la sera dopo il lavoro, ma molti hanno paura presentarsi in ufficio il giorno dopo col rischio di causare una scena imbarazzante. Ma non c’è niente da temere! Viagra e Cialis non sono afrodisiaci,ne ti danno un’erezione permanente. Questi farmaci aiutono un processo naturale per cui se non c’è lo stimolo sessuale non si manifesterà mai l’erezione!
Chi ha già provato Cialis lo usa perchè dona alla coppia la possibilità di essere sponanei. Non c’è bisogno di cronometrare il rapporto sessuale creando anche una sensazione di relax.
Viagra funziona meglio se assunto a pancia vuota, mentre l’effetto del Cialis non viene compromesso dal cibo.

Che cosa dovrei considerare prima di assumere questi farmaci?

È importante sapere che il modo in cui l’individuo reaggisce a Viagra e Cialis può variare. Può capitare che dopo di aver assunto Viagra la prima volta, che l’effetto desiderato non si manifesti subito, questo può succedere perchè il corpo ha bisogno di addattarsi al trattamento e in questo caso consglieremo sempre di riprovare dopo almeno 24 ore di assumere la pillola.
Se dopo vari tentativi il farmaco communque non da segni di funzionare è possibile considerare altri trattamenti e quindi provare il Cialis. In molti casi dove un farmaco non funziona, un’altro funziona benissimo.
Cialis e Viagra sono trattamenti diversi, adatti a diverse situazioni e persone. Inoltre è importante sapere che se normalmente prendi Cialis non significhi che dovete limitarvi esclusivamente a quel trattamento. Alcune persone preferiscono alternare i trattamenti e altri individui decidono di provare Cialis anche dopo anni di aver utilizzato solo Viagra.


Informazioni sull'editore: Toni Gargiullo è uno degli editori del sito prima-med.com. Questo sito fornisce informazioni sulle disfunzioni sessuali maschili e altri disturbi. Inoltre offre consultazioni mediche online per trattamenti a prescrizione medica. Il medico PrimaMed può redigere ricette a distanze e offrire consigli su potenziali contraindicazioni. Per ulteriori informazioni visitate: http://www.prima-med.com/

Rimuovere le cicatrici con la microchirurgia a mosaico (Mosaic Surgery)

CHE COSA SONO LE CICATRICI

Le cicatrici sono i segni lasciati sulla pelle dopo un intervento chirurgico, un trauma o una malattia che ha prodotto ulcere e piccole ferite, come la varicella, ad esempio. In pratica sono la diretta conseguenza di un danno cutaneo più o meno profondo. Il tessuto cicatriziale comincia a formarsi alcune ore dopo la ferita come azione riparatrice da parte del corpo. Il nuovo tessuto che servirà da “collante” tra i lembi di cute è formato da fibre di collagene prodotte dai fibroblasti e sarà irrorato da nuovi vasi sanguigni. La presenza di una cicatrice è il segno che il processo di guarigione è avvenuto.

LO SCOPO DELLA CHIRURGIA

Rendere il segno meno evidente possibile è l’ovvio obbiettivo della chirurgia e rimuovere completamente in maniera progressiva la lesione è l’innovativa possibilità della micro chirurgia estetica a mosaico. “Per le cicatrici lineari che non misurano oltre 5 mm di larghezza – spiega lo specialista in chirurgia plastica Carlo Alberto Pallaoro – la Mosaic Surgery si rivela una soluzione innovativa e davvero diversa rispetto alle terapie tradizionali”. Negli altri casi, comunque sarà possibile prima ridurre chirurgicamente la dimensione del tessuto danneggiato e poi procedere con la microchirurgia.

ECCO L’INNOVATIVA TECNICA MICROCHIRURGICA

Concepito dal dottor Carlo Alberto Pallaoro, lo strumento che consente di applicare la nuova tecnica di Mosaic Surgery é un inedito drill ad alta velocità (40.000 giri al minuto) denominato Trilix e utilizzato per diverse procedure microchirurgiche. Con questo strumento, il piccolo solco o la lesione lasciata dalla cicatrice viene sostituito con una micro-porzione di derma del diametro di un millimetro, prelevata da una zona donatrice. Si tratta di una tesserina di pelle (da qui é nato il termine “chirurgia a mosaico”) delle dimensioni e caratteristiche adeguate alla zona trattata per cui al termine del trattamento non si noteranno segni visibili della seduta micro-chirurgica. Con questa tecnica l’innesto del derma avviene automaticamente senza necessità di punti di sutura o di collanti chirurgici ma con la sola applicazione di un cerotto chirurgico. “Eseguito il trattamento - fa presente il dottor Pallaoro - bisognerà evitare per alcuni giorni l’esposizione al sole o alle lampade abbronzanti in modo da non rallentare il naturale processo di guarigione, attuabile in una decina di giorni.” Da sottolineare inoltre che con questo nuovo trattamento di micro-chirurgia estetica non si rischieranno né formazione di edemi né danni cutanei come infiammazioni o cicatrici.

QUANDO SÌ E QUANDO NO

La Mosaic Surgery può essere praticata già a due mesi dall’intervento chirurgico. Nulla toglie comunque di poterla applicare anche su cicatrici di vecchia data, formatesi in seguito ad un intervento di chirurgia estetica o di altra tipologia, ma anche a causa di un qualsiasi evento traumatico. “L’idoneità alla microchirurgia – precisa il dottor Pallaoro – viene confermata nel corso della visita preliminare, che dovrà ad ogni modo escludere la tendenza della cute ad un tipo di cicatrizzazione ipertrofico-cheloideo. Nel caso che durante la visita rimangano dubbi si realizza un test per verificare la bontà della cicatrizzazione.”

Medicina 33: CCSVI (Insufficienza cerebrospinale venosa cronica) e Sclerosi multipla

Medicina 33: prevenzione dell'Infarto, Blefaroplastica, Alluce valgo, Tumori più frequenti

La salute del nostro cuore, ecco i consigli utili su come fare prevenzione, su come eliminare i fattori di rischio. L'intervento di chirurgia plastica agli occhi, alle palpebre per eliminare borse adipose ed eccessi di cute: la blefaroplastica. Alluce valgo: molto diffuso, molto doloroso. Una nuova tecnica "percutanea" da usare però in casi specifici. Quali sono oggi i tumori più frequenti nell'uomo e nella donna?

Medicina 33: Artrosi dell'Anca, test per il Tumore alla Prostata, pericoli degli Antinfiammatori



Libri Consigliati:Guarire la Prostata in 90 giorni, senza farmaci o operazioni chirurgiche di Clapp Larry Ordina su Librisalus.it

L'equilibrio acido-basico per il nostro Benessere

Cibo e aria sono le nostre fonti di energia principali; basti pensare che in poco più di 70 anni di vita, introduciamo quasi 30 tonnellate di cibo suddivise in poco più di 105.000 pasti (compresi “caffè e spuntini”) e respiriamo 12-16 volte al minuto…24 ore su 24, per ogni giorno della nostra vita!
In questo modo introduciamo grandi quantità di carburante che in parte viene utilizzato e in parte diventa prodotto di scarto (scorie metaboliche); il sangue infine, porta agli organi escretori le scorie che vengono eliminate attraverso urine, feci, sudore e respirazione.

UNA QUESTIONE DI EQUILIBRIO…ACIDO-BASE

La scarsa qualità di cibo e aria a nostra disposizione - a causa di inquinamento,vita sedentaria, abuso di farmaci antinfiammatori, cibi industriali, alcol, fumo ed errati stili di vita – produce una maggiore quantità di rifiuto acido inutilizzabile dall’organismo.
Il sangue, leggermente alcalino, aiuta l’organismo nell’opera di eliminazione ma, quando la quantità di rifiuto supera la possibilità di smaltimento, le scorie si accumulano e l’equilibrio acido-base va in tilt. L’acidosi che ne deriva determina uno stato di stress dell’organismo dovuto all’accumulo di rifiuti nei tessuti che porta al deterioramento, e quindi all’invecchiamento precoce dei tessuti.

COME SCOPRIRE L’ACIDOSI

La valutazione del pH delle urine, ripetuta per qualche giorno 2-3 volte al giorno, fornisce una indicazione importante.
Il test si effettua utilizzando le cartine apposite per l’esame delle urine con scala pH 5-8 (si trovano in ogni farmacia); i valori rilevati ad ogni test devono essere segnati all’interno dello schema riportato sotto (ogni rilevazione può corrispondere a test effettuati in giorni differenti). Unendo con una linea tutte le rilevazioni quotidiane, si disegnerà una curva che, in situazioni ideali, dovrebbe essere contenuta all’interno dello spazio bianco. Se invece si discosta notevolmente dalla curva ideale, si può parlare di acidosi.

ACIDOSI – COSA FARE?

Alimentazione

Innanzitutto è necessario modificare il proprio stile di vita, integrando l’alimentazione con nutrienti alcalinizzanti (frutta, verdura, patate, cavoli, lattuga, insalata), in modo che rappresentino circa il 75% del consumo giornaliero. I cibi acidificanti sono la carne, il pollame, i salumi, il formaggio fresco e stagionato, lo yogurt, i prodotti a base di farinacei ed i dolci. Molti alimenti, pur essendo acidificanti, sono indispensabili nella dieta perché fonte essenziale di proteine e vitamine. In questo caso, l’apporto acidificante sarà compensato dall’assunzione di alimenti a contenuto alcalinizzante. Un esempio: per compensare l’acidità tissutale derivante da 200 g di manzo, sarà necessario consumare 250 g di cavolo o rapa, 1,6 Kg di piselli freschi e 400 g di cavolfiore.

Liquidi

È necessario assumere quotidianamente un quantitativo sufficiente di acqua o tisane, circa 1,5 litri, limitando il più possibile tè, caffè ed alcolici.

Attività fisica, stile di vita

Una passeggiata nei boschi o una corsa in bicicletta migliora l’apporto di ossigeno e promuove il rilascio di acido carbonico sotto forma di anidride carbonica. Evitare, se possibile, situazioni che generano stress.

Integratori nutrizionali

Talvolta è difficile seguire tutte le indicazioni necessarie per ridurre la quantità di scorie accumulate nell’organismo. Vengono in aiuto prodotti alcalinizzanti che aiutano ad equilibrare il rapporto calcio-magnesio. In farmacia sono disponibili i prodotti alcalinizzanti distribuiti da Named, come il Basenpulver pH-Balance Pascoe (polvere solubile) e Basentabs pH-Balance Pascoe (in compresse da deglutire), privi di zucchero, glutine e lattosio.
Liberarsi dall’acidosi tissutale aiuta ritrovare il “benessere”.

Liana Zorzi

di Windsorcommunication Solutions for Healthcare