Intervista rilasciata da Andrea Mazzoleni della Beike Europe, società che permette di accedere al trattamento con cellule staminali in Cina e in Tailandia, ed è la rappresentanza europea della Shenzhen Beike Biotechnology Co. Ltd., a BIOBLOG
- È inutile nascondere che molte persone vi accusano di vendere fumo, cosa ne pensa?
Spesso e volentieri i mass media fanno una gran confusione in merito ai Centri che si occupano di cellule staminali.Un’interessante analisi pubblicata nel numero di gennaio della rivista scientifica “Nature” evidenzia come il Centro Beike di Shenzhen sia l’unico accreditato che, accanto ai programmi di ricerca, abbia trattato un considerevole numero di pazienti con buoni risultati
L’obiettivo è: mettere SUBITO in pratica i risultati della più avanzata ricerca biomedica per permettere a numerosi pazienti a cui oggi non viene data alcuna speranza, se non di guarire, di accedere a migliori condizioni.
Chi ci accusa di vendere fumo è perché non ha la più pallida idea di cosa sia un trattamento serio con le cellule staminali.
- Quante sono le persone che nel 2007 hanno fatto richiesta per ricevere il vostro aiuto e quante sono quelle che effettivamente sono state ritenute idonee per intraprendere il viaggio in Cina?
Riceviamo in media ca. 200 richieste al mese e, in base alle patologie trattabili e alle controindicazioni, dobbiamo purtroppo rispondere negativamente a circa il 60% delle richieste.
- Quali patologie si possono trattare?
A questo proposito dobbiamo rilevare che riceviamo sempre più spesso, a fronte di un nostro parere negativo sulla trattabilità con cellule staminali per alcune patologie, le accese rimostranze da parte di pazienti che affermano di aver invece ricevuto dai loro medici curanti delle indicazioni a favore di questo trattamento. Riguardo questa situazione, che provoca false illusioni, la Beike ricorda che attualmente il range delle patologie trattabili nei propri centri è :
• Alzheimer
• Atassia, spinocerebellare e Friedreich’s
• Traumi cerebrali nei bambini e a certe condizioni negli adulti
• Paralisi cerebrali
• Sclerosi multipla (SM)
• Distrofia muscolare, Duchenne’s
• Traumi spinali
• Atrofia muscolare spinale (SMA)
• Tetraparesi spastica
• Sclerosi laterale amiotrofica all’esordio (SLA)
Importante novità inoltre per quanto attiene le patologie oftalmiche: in base ai risultati ottenuti, il trattamento dell’ipoplasia del nervo ottico è quello che finora ha dato le maggiori soddisfazioni insieme alla retinite pigmentosa.
Inoltre le lesioni traumatiche al nervo ottico sono in linea generale affrontabili, a patto che il nervo stesso sia ancora collegato ad entrambe le estremità (bulbo oculare e massa encefalica), e che il bulbo oculare stesso sia ancora integro.
Esistono dei precisi requisiti per poter accedere al trattamento e per questa ragione attuiamo una procedura di ammissione ben definita con la richiesta delle informazioni necessarie per il nostro staff medico che decide la possibilità del trattamento dei casi che gli vengono sottoposti: Procedura che è del tutto gratuita.
- Che percentuale di successo c’è e in che termini?
Degli oltre 3000 pazienti che si sono sottoposti ai trattamenti a base di cellule staminali, circa il 70%-80% sono soddisfatti dei miglioramenti che hanno ottenuto, a seconda della malattia. Questa percentuale è in aumento perché noi consideriamo professionalmente ogni caso dando parere favorevole solo quando sono ipotizzabili miglioramenti e non esistono controindicazioni. Se il nostro staff medico ritiene che non ci saranno benefici sostanziali con il trattamento, lo diciamo e se possibile consigliamo in merito a possibili alternative. Noi non possiamo garantire il miglioramento, ma il nostro trattamento, costituito da più iniezioni di cellule staminali accompagnate da un completo programma di riabilitazione quotidiana, tende ad ottenere il massimo possibile.
- Il prezzo, molti ritengono che sia “alto”, non è possibile ridurlo per venire incontro ai pazienti meno abbienti?
In una recente statistica pubblicata da Cittadinanza attiva, viene indicato un costo medio per trapianto di cellule staminali di 6.000 Euro. Considerato che questi trattamenti vengono fatti ambulatoriamente, si basano su un quantitativo al massimo di due milioni di cellule e non sono accompagnati da assistenza medica, quanto fornisce la Beike dovrebbe costare 20 volte tanto. Ci si dimentica il costo di ca. un mese di degenza in clinica per due persone, la riabilitazione, l’agopuntura, ecc., l’assistenza medica e gli esami effettuati, le terapie somministrate, e in più ci sono i trapianti di cellule staminali di 10-15 milioni per volta.
- È possibile ricevere un aiuto o un rimborso dal sistema Sanitario Nazionale? E se sì, in che modo?
In base alla legge del 23 dicembre 1978, n. 833 è possibile ottenere rimborsi per Cure specialistiche all’estero. Il problema non sono tanto le ASL, quanto la difficoltà a trovare un neurologo che rilasci una prescrizione di massima. Quando questo è avvenuto il trattamento è stato preso a carico completamente.
- L’Advanced Cell Therapeutics (Act) con sede in Svizzera e la Biomark per non aver saputo dimostrare la provenienza legale delle staminali che iniettavano nei pazienti sono finite sul banco degli imputati, Voi invece tenete traccia da chi provengono le staminali che vengono iniettate? E soprattutto che precauzioni vengono prese affinché non si verifichino passaggi di malattie?
Per ciascun campione di UCB ottenuto sono documentate:
• storia medica del neonato e dei genitori con esame per l’assenza di malattie trasmissibili quali HIV I / II, HBV, HCV; Sifilide, ecc
• sangue della madre testato per le malattie trasmissibili
I campioni di UCB che hanno risultati positivi sono eliminati e smaltiti correttamente
• Tutte le singole unità di cellule staminali UCB vengono correttamente classificate per comodità di identificazione e rintracciabilità.
Ogni esemplare è corredato da documento corrispondente:
• Codice Identificativo
• Numero totale di cellule mononucleate (MNC)
• Collection Time
• Data di raccolta UCB
• Nome del modello UCB
I controlli avvengono alla Banca centrale del sangue e, per sicurezza, ripetuti nei nostri laboratori utilizzando i criteri dell’AABB (American Association of Blood Banks).
- I pazienti che si sottopongono alle iniezioni di staminali vengono monitorati una volta tornati in Italia?
Da parte nostra cerchiamo di essere in contatto con i pazienti per sapere l’evoluzione e il grado di soddisfazione. Il monitoraggio clinico consigliamo sia eseguito dai medici e neurologi di riferimento.
- Conosce il dottor Huang Hongyun? Nel marzo 2006 è stato pubblicato uno studio di tre scienziati californiani nel quale viene riportato che su sette pazienti curati da Huang (uno dei più famosi medici cinesi che usa le staminali presso l’Ospedale di Pechino) nessuno ha riportato benefici e sottolinea invece la presenza di numerosi effetti collaterali. Come commenta questa notizia?
Come già detto in altre occasioni la Beike si distanzia dal dr. Huang in quanto ritiene la sua tecnica meno efficace e più pericolosa.
- Avete mai rilevato l’insorgere di complicazioni (ad esempio fenomeni di rigetto) o la trasmissione di certe malattie?
Non abbiamo mai avuto, fino ad ora, complicazioni o effetti collaterali salvo qualche lineetta di febbre o un leggero mal di testa rientrati in poche ore.
- Esistono articoli scientifici pubblicati in merito all’utilizzo delle staminali presso i centri ospedalieri da voi utilizzati?
Esistono articoli scientifici e testimonianze dirette dei pazienti consultabili sul sito www.beike.ch. Alcune pubblicazioni verranno quest’anno diffuse anche da importanti riviste scientifiche occidentali.
Vorrei far notare, a questo proposito, le collaborazioni con Università importanti attuate dalla Beike rilevabili dall’elenco seguente :
• Graduate School of Shenzhen, Tsinghua University
• Zhengzhou University
• Shandong University
• Peking University, School Of Life Sciences
• Sichuan University
• The Third Medical University of PLA
• Zhongshan Medical University
• Guiyang Medical College
• Stanford University
• Imperial College of London
• The Chinese University of Hong Kong
• University of Debrecen
• Biochemistry Department of Göteborg University
- Per chiudere l’intervista le vorrei chiedere cosa pensa del Sistema Sanitario italiano e se crede che da parte della legislazione e dall’ambiente medico del nostro Paese ci potrebbe essere una rivalutazione a breve di questo tipo di cure, considerando che anche per altri aspetti siamo sicuramente “indietro” rispetto ad altri stati (basti vedere la querelle dietro il testamento biologico).
La malasanità non è un’invenzione giornalistica, ma una preoccupazione reale di pazienti sempre più insofferenti all’errore. Nel 48,2% degli articoli che contengono l’indicazione di un soggetto responsabile di fatti rilevati viene chiamato in causa il fattore umano, mentre nel 33% degli articoli la responsabilità è attribuita alla struttura sanitaria genericamente.
C’è bisogno, ancora, di un gran numero di infermieri professionali, medici, pediatri, dentisti, igienisti e operatori sociosanitari che lavorino esclusivamente nel pubblico, nonché di un servizio di emergenza territoriale efficiente che tramite centrali operative e collegamenti informatici coordini le disponibilità di posti letto delle strutture pubbliche e lo smistamento dei pazienti “urgenti” in queste strutture.
Non si possono d’altra parte ignorare le rilevanti trasformazioni avvenute negli ultimi anni in medicina sia di natura tecnicoscientifica, ma soprattutto culturale con una imperante richiesta di garanzia alla salute, anche se il Sistema sanitario, ricordiamo, può garantire solo una buona prestazione per la tutela della salute del paziente e non la sua immortalità.
Spesso non c’è più domanda sanitaria, ma mercato sanitario: si insinuano forze esterne per condizionare determinate scelte nel tentativo di ridurre le spese e ottimizzare le risorse oppure per forzare verso un certo consumismo con informazioni orientate.
In questo senso la spesa sanitaria non deve realizzare il maggior beneficio al minor costo, deve invece realizzare benefici anche solo probabili al costo che risulta indispensabile o almeno in funzione delle risorse disponibili.
L’introduzione di trattamenti moderni, con minori effetti collaterali e con costi più contenuti rispetto alle cure tradizionali è una sfida che la politica dovrà affrontare in breve tempo.
Andrea Mazzoleni
di
Beike Europe SA