google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Diabete: necessari Controlli frequenti e periodici

Le persone a rischio o affette da diabete necessitano di cure e controlli costanti. L’assistenza deve essere fornita in primis dal medico di medicina generale, ma anche da un team di specialisti, coordinato da un medico diabetologo che comprende medici, infermieri, dietisti, podologi, professionisti di salute mentale, in grado di mettere in atto un approccio integrato di gestione della malattia.

In fase iniziale è necessario analizzare il paziente, la sua età, il suo stile di vita (attività lavorative, sport, abitudini alimentari, condizioni socio-economiche) la sua personalità e lo stato di salute complessivo (es. se presenta altre patologie o complicanze del diabete). Dopo la diagnosi è bene eseguire controlli periodici di laboratori o per monitorare la situazione generale del paziente.

CONTROLLI FREQUENTI A CASA – il paziente diabetico deve tenere sotto stretto controllo nella sua vita quotidiana il livello di glicemia (la quantità di zuccheri presenti nel sangue) per capire l’efficacia della cura e se la quantità eventualmente somministrata di insulina è sufficiente. Per questa finalità oggi sono molto utilizzati gli apparecchi elettronici che misurano la glicemia, poco invasivi ed economici.

CONTROLLI PERIODICI DI LABORATORIO – vengono eseguiti periodicamente (in genere ogni 2/3 mesi) e riguardano l'emoglobina glicosilata HbA1c, l’assetto lipidico, l’azotemia, la creatinemia, clearance della creatinina endogena, tiroide, anticorpi antimucosa gastrica, urine. Per gli altri controlli (es. fundus e cristallino dell'occhio, esame neurologico generale, visita dentistica, età ossea) si consiglia di effettuarne almeno una volta all’anno salvo diversa prescrizione medica. I valori da monitorare sono:

Glicemia a digiuno, Glicemia postprandiale, HbA1c, Glicosuria, Colesterolo totale, Colesterolo HDL, Trigliceridi, Pressione arteriosa.

Un altro controllo importante è l’esame delle urine. Consente di rilevare la quantità di zuccheri presenti nelle urine (test glicosuria).

CONTROLLI NEGLI SPORTIVI – Il livello di insulina è ritenuto un controllo particolarmente indicato prima di svolgere attività agonistiche sportive che richiedono un certo impegno. In questo caso si dovrebbe monitorare se l’organismo necessita di un’integrazione di zuccheri prima dell'inizio dello sforzo o se, al contrario, bisogna ridurre i livelli di zucchero presente nel sangue.

pubblicato da Rosvanna Lattarulo

di Farman & C. snc

La sterilità maschile in Italia è in aumento

Una recente indagine condotta a livello europeo dell’Instituto Valenciano de Infertilidad di Acante in Spagna ha analizzato il liquido semilane di circa 12 mila uomini di 13 paesi europei. L’Italia si colloca all’ultimo posto insieme a turchi e svedesi dopo Portogallo, Spagna, Norvegia, Olanda, Germania, Danimarca, Francia, Regno Unito e Irlanda.
A determinare l’infertilità sono la ridotta presenza di spermatozoi e la motilità degli stessi, fattori che possono essere strettamente correlati ad abitudini e stili di vita degli uomini. Il trend che si rileva quasi ovunque è un peggioramento lento e progressivo del liquido seminale. Nel 1940, ad esempio i giovani maschi europei avevano mediamente 100 milioni di spermatozoi per millilitro di liquido seminale. Oggi invece, nel 40% dei danesi si contano meno di 40 milioni per millilitro, considerando che per definizione si parla di sterilità quando il numero scende al di sotto dei 15 milioni. In Italia il trend è analogo: si stima che la quantità di spermatozoi cala del 5% ogni decennio.

Ultime ricerche condotte in questo ambito hanno confermato che tra le cause che possono determinare questa situazione bisogna certamente annoverare:

- Droghe ed anabolizzanti per migliorare le proprie performances in palestra;

- Alcool e sigarette: il fumo in particolare sembra che immobilizzi gli spermatozoi persino quando l’utilizzo è leggero. A conferma di questa tesi è stato condotto uno studio sui conigli presso l’Università di Catania che ha permesso di verificare che con un estratto di fumo in concentrazione analoga a quella che ha nel sangue un fumatore leggero gli spermatozoi perdono l’energia per potersi muovere in quanto bloccano i mitocondri, organelli disseminati nella coda degli spermatozoi.

- Smog ed altre sostanze tossiche contenute ad esempio nei cibi. L’esposizione prolungata a pesticidi e DTT ad esempio peggiora la qualità del liquido seminale in termini di concentrazione, mobilità e morfologia degli spermatozoi.

- Abituali allenamenti in bici. Il 60% dei ciclisti soffre di intorpidimento ai genitali, problemi di erezione e danni ai testicoli. Si consiglia a tutti di evitare la mountain bike e di fare pause ricorrenti durante le uscite prolungate in bicicletta. La bici può essere ritenuta secondo le indagini condotte un fattore di rischio.

- L’esposizione alle onde elettromagnetiche del telefonino possono influire sul calo di concentrazione e motilità degli spermatozoi.

Infine è bene ricordare che anche l’esposizione del feto nei primi mesi di vita ad ormoni o sostanze ormonosimili possono determinare delle conseguenze per la fertilità nel futuro nascituro.

Dal canto loro, gli urologi sostengono l’importanza di giungere presto ad una diagnosi. In Italia circa il 25% degli uomini è interessato dal varicocele, l’ingrossamento della vena del testicolo che nel 50% dei casi provoca sterilità. E sono in aumento le infezioni, batteriche e virali, la mancata discesa del testicolo e le alterazioni ormonali che andrebbe operata entro il primo anno di età se non si vuole aggravare le capacità riproduttive del futuro uomo.

pubblicato da Rosvanna Lattarulo

di Farman & C. snc

Sindrome metabolica: un aiuto dal latte e dai formaggi

La sindrome metabolica è quell’insieme di patologie che possono portare a rischi di carattere cardiovascolare, dovuti alla riduzione della tolleranza al glucosio e la resistenza all’azione dell’insulina; essa viene diagnosticata quando una persona presenta tre o più dei seguenti sintomi:

• obesità centrale, caratterizzata da una circonferenza vita ≥ a 102 cm nei maschi e 88 cm nelle femmine;

• alto livello dei trigliceridi nel sangue ( ≥ 150 mg/dl);

• basso livello di colesterolo HDL (≤ 40 mg/dl nei maschi e 50 mg/dl nelle femmine);

• ipertensione arteriosa;

• alti livelli di glicemia a digiuno.

Dai sintomi si deduce il ruolo fondamentale che hanno le alterazioni del metabolismo degli zuccheri e quello dei grassi nello sviluppo della sindrome X e indirettamente rimanda ai fattori ambientali, come sedentarietà e alimentazione scorretta, che vanno ad unirsi a quelli genetici alla base della sindrome.

La ricerca realizzata dagli scienziati dell’Università di Cardiff e pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community, hanno evidenziato, dopo uno studio condotto per circa vent’anni su quasi duemilacinquecento persone fra i 45 e 59 anni, che chi fa un utilizzo abituale nella propria dieta di latte, formaggio e yogurt riduce la probabilità di ammalarsi di sindrome metabolica.

Lo studio ha evidenziato che i pazienti che bevono almeno quotidianamente mezzo litro di latte riducono la probabilità di circa il 60% di ammalarsi rispetto a coloro che non ne bevono assolutamente; risultati analoghi si sono ottenuti anche dal confronto fra i consumatori abituali di formaggi, yogurt e latticini rispetto coloro che non ne fanno uso e consumo.

La correlazione ed i benefici riscontrati sono essenzialmente dovuti al calcio ed alla vitamina D che diversi studi hanno dimostrato la loro efficacia contro il diabete. Ovviamente si parla sempre di uso regolare e non eccessivo in quanto un eccesso di questi prodotti può provocare effetti contrari dovuti all’eccesso di grasso.

Si ricorda che è sempre consigliata una dieta varia associata a pratica di sport quotidiano.

pubblicato da Imma Manna
di Giaden Cosmetici srl

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DISABILITA' INTELLETTIVA E SESSUALITA' - Lolli Franco; Papegna Stefania; Sacconi Fabio

La medicina - in particolar modo quella riabilitativa - considera il corpo del disabile come uno strumento di efficienza personale da preservare nel massimo stato di salute possibile. Il corpo, inteso come insieme di organi da far funzionare al meglio, viene così a trovarsi al centro di interventi di cura, di assistenza, di pratiche igieniche, di programmi rieducativi, di protocolli terapeutici. Ridotto ad "ingranaggio" da riparare, si svuota di ogni trascendenza; ogni sua manifestazione di vitalità - tanto più se inattesa - è prosciugata di senso e liquidata come problematica espressione sintomatica. La dimensione sessuale subisce, in questa scena di negazione generalizzata, un trattamento di esclusione radicale. La ricerca del piacere connessa alla pulsionalità del corpo è mal tollerata, quando non apertamente stigmatizzata. Operatori e familiari di persone disabili, interessati alla comprensione di questo lato profondamente enigmatico dell'esistenza del malato, si trovano spesso disorientati di fronte a comportamenti che impongono considerazioni inedite. Questo libro interroga alcuni specialisti del settore dell'handicap intellettivo sulla delicata questione della vita libidica del paziente con insufficienza mentale, promovendone una riflessione e un approfondimento assolutamente originali.

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