google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Alcuni consigli per l’allattamento al seno

In genere è bene che la mamma per allattare si trovi in posizione seduta o di fianco e si metta in una posizione estremamente rilassata, evitando delle posture che provocano dolori o tensioni muscolari. Il bambino, invece, va posto in una posizione che gli permetta di avere il viso di fronte al seno ed il corpo aderente al corpo della manna. La testa deve essere leggermente reclinata indietro e non deve premere troppo con il suo peso contro il seno della mamma.

Per le mamme che lavorano è possibile ricorrere dopo i primi mesi dal parto alla raccolta del proprio latte materno che continuerà ad essere somministrato al bambino per il tempo necessario. In genere l’allattamento al seno può avvenire in qualunque momento della giornata, dalle 8 alle 12 volte al giorno. Il consiglio è quello di alternare i seni in modo che si svuotino e la mammella abbia il tempo necessario per produrre il latte.

Dal punto di vista dell’alimentazione la mamma che allatta deve avere qualche piccolo accorgimento in più a tavola e non solo. La qualità del latte, infatti, risente della qualità della alimentazione che i medici consigliano ricca di vitamine e minerali e, soprattutto, completa ed equilibrata. Le vitamine di cui si deve garantire sempre la disponibilità sono:

- le vitamine del gruppo B, soprattutto nel caso di mamme vegetariane.

- la vitamina D che aiuta l’assorbimento del calcio e può essere assunta anche tramite appositi integratori.

- la vitamina C che rinforza le difese immunitarie nel bambino.

- il ferro un altro fattore a cui la mamma deve sempre fare molta attenzione.

E’ bene bandire le cattive abitudini alimentari come il salto dei pasti o diete dimagranti fai da te, vanno completamente eliminate le sigarette e gli alcoolici mentre l’assunzione dei farmaci deve avvenire sotto stretto controllo medico.

L’imprevedibilità delle richieste di allattamento da parte del bambino possono, in talune mamme, provocare anche disagio, soprattutto quando ci si trova in luoghi pubblici. Per questa ragione in farmacia è possibile richiedere degli indumenti specifici, molto femminili e pratici, in tessuto atossico e di varie colorazioni, che consentono alle mamme di attaccare i propri figli al seno senza doversi spogliare troppo, rendendo questa operazione possibile ogni volta il bambino lo richieda e senza eccessivo disagio per la neomamma.

fonte: Farman.it

Pubblicato da: Rosvanna Lattarulo

Libri Consigliati:
- Nutrizione corretta in gravidanza, allattamento e svezzamento di Mandatori Marcello, Savioli Beatrice Ordina su Librisalus.it
- Allattamento Naturale di Ryan Regina Sara, Auletta Deborah Ordina su Librisalus.it
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Come preparare il primo figlio all'arrivo del fratellino

Per i primogeniti dividere l'amore dei genitori è inimmaginabile. La prima reazione più immediata all'arrivo di un fratellino o di una sorellina è la gelosia. La gelosia verso il nuovo arrivato è un sentimento assolutamente normale. Il bambino si rende conto che dovrà spartire con lui o lei le coccole e le attenzioni di mamma e papà prima indirizzate esclusivamente a lui.
E' molto importante preparare il bambino alla nascita del fratellino: è fondamentale evitare che l'evento venga vissuto come inaspettato perchè potrebbe rivelarsi un trauma troppo grande. Il primogenito deve essere rassicurato dell'amore che i genitori provano per lui, l'ansia di perderne l'affetto scema sensibilmente se il piccolo riesce a immaginare che i genitori possono amare due fratelli allo stesso modo.

Durante la gravidanza, i genitori devono preparare il piccolo al nuovo arrivo, dirgli che suo fratellino o la sua sorellina si trova nella pancia della mamma, dove crescerà per poi uscir fuori e diventerà un suo compagno di giochi. Altro passo importante è quello di spostare i mobili della loro cameretta prima della nascita; il primogenito, così, non assocerà alla venuta del fratellino (o sorellina) questo cambiamento nella sua stanzetta. Inoltre, rispolverate le foto di quando eravate incinta di lui e spiegategli che, com'è successo per lui, succederà anche per il fratellino in arrivo. Fategli accarezzare spesso la pancia e fategli sentire i movimenti del feto; il bambino lo considererà già parte della famiglia e gli si affezionerà prima della nascita. Portatelo in casa di amici o parenti che abbiano a loro volta due o più figli, di cui uno piccolo: potrà direttamente rendersi conto di come sarà la vita anche a casa sua. Gratificatelo quando compie un'azione da grande.

Spiegategli che la mamma dovrà andare in ospedale per far nascere il fratellino e rimarrà via da casa qualche giorno; tranquillizzatelo del fatto che il papà o i nonni saranno invece con lui, e rimarranno a casa sua oppure sarà lui ad andare da loro.
In ospedale, ove la struttura lo consenta,permettete che venga a trovarvi e che veda il nuovo nato.
Chiamatelo tutti i giorni al telefono in modo che capisca che gli volete bene e che non vi siete dimenticate di lui. Spetterà al papà l'obbligo di distrarlo, di farlo e divertire e di fargli pesare il meno possibile l'assenza della mamma.

Al ritorno a casa, portategli un regalino da parte della nuova sorellina o fratellino e cercate appena possibile di dedicarvi al bimbo più grande, approfittando dei momenti in cui il neonato dorme o mentre se ne occupa qualche familiare. E' opportuno chiedere alle persone che verranno a farvi visita di dare maggiori attenzioni al fratello maggiore.
Coinvolgetelo nei gesti più usuali: il bagnetto, il cambio del pannolino, l'allattamento. Permettetegli di toccare il neonato e magari, sotto la vostra supervisione, di tenere un po' in braccio, in modo che la vicinanza fisica faccia "da collante" tra i due e ricordate che un po' di gelosia è sempre naturale. Cercate di coinvolgerlo anche quando allattate o vi dedicate al piccolo, raccontandogli una storia o parlandogli della sua giornata e dei suoi giochi

Bisogna accettare come normali alcuni comportamenti regressivi, come bagnare nuovamente il letto, balbettare, diventare timido, introverso: sono in genere transitori, destinati a sparire nel tempo. Non fate osservazioni o critiche. Preoccupatevene e consultate il vostro pediatra se dopo 5-6 mesi il comportamento del bambino tende a rimanere regressivo.
La gelosia, pur essendo una reazione naturale, potrebbe assumere sfumature aggressive. Queste manifestazioni di aggressività del primogenito possono essere sanate con la tenerezza e tanta calma: rassicurate il vostro il bimbo che nutrite tanto amore per lui.

Non fate l'errore di rimproverare e di punire un bimbo geloso, lasciate che i sentimenti anche aggressivi si manifestino.
I genitori non devono sentirsi in colpa o temere di far soffrire un figlio perchè devono dedicarsi anche all'altro. I figli lo percepiscono e possono anche approfittarne per trarne vantaggi in termini di privilegi. I genitori che hanno paura di non dare amore sufficiente o quelli che temono di fare delle differenze, sono ancora legati alle loro esperienze infantili oppure sono convinti che i figli contenti sono solo quelli che hanno avuto una vita facile. In realtà la serenità dei figli può dipendere molto dal fatto che si è insegnato loro che la vita è piena di imprevisti, di esperienze anche dolorose: cresceranno bene solo se gli si insegnerà a rialzarsi ogni volta che cadranno in seguito ad una brutta esperienza.


pubblicato da Imma Manna



Come Autogestire la propria Salute

Tre interessanti registrazioni Mp3 della tele-conferenza tra Italo Cillo, direttore del sito miglioriamo.it con il Dott. Marco Rho, Autore e fondatore di ecosalute.it  sulle possibilità di autogestire la propria Salute.

Ci sono tre file da scaricare,

clicca i seguenti link con il tasto DESTRO del mouse e seleziona:

“Salva oggetto con nome” (Internet Explorer) oppure:

“Salva destinazione con nome” (Firefox) per salvarli sul tuo pc.

Clicca qui per il primo file della teleconferenza con Marco Rho

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Clicca qui per il terzo file della teleconferenza con Marco Rho

- Se le malattie sono innescate da tossine e sostanze inquinanti, cosa puoi fare concretamente per proteggere la tua salute?

- La tossiemia e le cause di intossicazione.

- Il ruolo completamente trascurato dei parassiti nella genesi di tutte le malattie.

- Acidosi: una condizione diffusissima e considerata “normale”, che può stare minando la tua salute in questo preciso momento.

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IL SUPERTEST ANTI TUMORE ALLA PROSTATA: DIAGNOSI RAPIDA E ADDIO ALLE BIOPSIE

Interessante articolo sul Corriere della Sera che presenta la nuova tecnica scoperta al San Raffaele di Milano.

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BrainFactor Journal rivista scientifica peer-review dedicata alle neuroscienze e alla ricerca sul cervello

Nata in occasione della Settimana del Cervello, 'BrainFactor Journal', è una rivista scientifica peer-review dedicata alle neuroscienze e alla ricerca sul cervello. Prima nel suo genere in Italia, la rivista pubblicherà studi scientifici in lingua italiana e in Open Access, con un particolare: sarà gratuita non solo la consultazione integrale degli studi da parte dei lettori, ma anche la stessa pubblicazione da parte dei ricercatori. I ricercatori italiani operanti in Italia e all'estero avranno a loro disposizione una rivista scientifica su cui poter dare visibilità ai risultati delle loro ricerche sperimentali, in lingua italiana per scelta, proprio per rendere sempre più disponibili anche nel nostro Paese studi neuroscientifici di qualità, nello spirito della libera condivisione del patrimonio di conoscenza frutto dell'impegno dei ricercatori dispersi nel mondo.

Le fantastiche proprietà dell'Equiseto

L' equiseto é una pianta di piccole dimensioni ben radicata in tutta la zona del Mediterraneo, facilmente reperibile anche in Italia in zone umide, vicino a corsi di acqua e piccoli ruscelli, in ogni caso dove vi sia ristagno di acqua permanente. Capita spesso di trovare colonie di equiseti nelle zone con le caratteristiche appena descritte.

L'aspetto dell' equiseto é caratteristico: ha fusto eretto e segmentato di un colore o tendente al verde o al marrone/beige, dal quale partono lateralmente filamenti verdi a loro volta segmentati. In Italia viene chiamata anche coda cavallina proprio per la forma che ricorda la coda del cavallo. L' equiseto é perenne, fondamentalmente da sotto bosco e, anche se sembra una pianticella anonima, la sua comparsa sulla terra é antichissima e risale probabilmente al devoniano con un massimo sviluppo avvenuto durante il carbonifero, lasciando poi, con una progressiva regressione, il posto a piante più complesse e moderne: é negli strati terreni del carbonifero che si trovano la maggior quantità di fossili di antichi equiseto.

La specie senza dubbio più diffusa in Europa è l'E. arvense. Le dimensioni variano da specie a specie: generalmente, la maggior parte di queste piante produce fusti di dimensioni comprese tra i 20 cm e il metro e mezzo, ma l’E. telmateia può raggiungere i 2,5 m, mentre le specie tropicali E. giganteum e E. myriochaetum rispettivamente i 5 m e gli 8 m.
Il silicio contenuto nell'equiseto contribuisce con calcio, magnesio ed altre sostanze al "metabolismo dell'osso” e favorisce l'accrescimento osseo.

Le principali azioni riconosciute all'equiseto sono:

- remineralizzante

- detossicante:

- coagulante

- diuretica

Remineralizzante: durante processo di calcificazione delle ossa, tra le varie sostanze chiamate in gioco, é indispensabile la presenza del silicio di cui l' equiseto é naturalmente ricco. Si è notato che la demineralizzazione ossea è legata proporzionalmente alla caduta del tasso di silicio.

Il silicio si localizza nell'osteoblasto, una cellula in grado di stimolare la costruzione dell'osso, e in questo modo favorisce il deposito del calcio nei siti attivi di calcificazione.

Detossicante: grazie alla presenza di silicio, l’equiseto è utile per eliminare le scorie metaboliche.

Coagulante: grazie all'alto contenuto di calcio presente.

Diuretico: la sua azione é notevole ed è dovuta alla complessa composizione ricca di sali di potassio, ai glucosidi flavonoidici e alle saponine.

È inoltre una pianta usata in erboristeria dai tempi più antichi proprio per la sua ricchezza di sali minerali. Queste sue proprietà si sono dimostrate utili e preziose anche in campo cosmetico: in particolare l’equiseto viene utilizzato nella preparazione di prodotti cosmetici indicati per il trattamento delle smagliature, della cellulite, della pelle a buccia d’arancia e per rassodare i punti critici.

L’applicazione di prodotti cosmetici contenenti questo principio infatti riduce le smagliature e ne impedisce la formazione di nuove, elimina gli accumuli di adipe, combatte l’antiestetica buccia d’arancia e il rilassamento cutaneo, donando alla cute elasticità e morbidezza, rendendola liscia e vellutata.

Pubblicato da: Imma Manna

di Giaden Cosmetici srl

Onicofagia e unghie finte, una buona soluzione

Alcune donne usano le unghie finte per semplice abitudine, altre anche solo perchè sono belle, richiedono poca manutenzione e sopportano facilmente l'usura delle azioni quotidiane.

Se applicate e rimosse correttamente, le unghie finte intaccheranno solo poco o nulla le unghie naturali e alla lunga le renderanno anche più forti e sane. Deborah Lippmann, esperta di unghie, dice: Applicarsi unghie finte è un pò come tingersi i capelli - una volta che hai cominciato puoi andare avanti per sempre. Quando ci si ferma le unghie ritornano le stesse di prima, così come i capelli finiscono col riprendere il loro colore naturale.

Le unghie finte non sono come una normale manicure che può essere fatta anche occasionalmente. Al contrario, come spiega la Lippmann, "c'è bisogno di ritoccare le unghie finte ogni due o tre settimane per evitare che si rovinino o si stacchino". Questo si verifica quando lo strato di colla si indebolisce e l'unghia finta si solleva dall'unghia naturale. C'è anche un altro motivo per cui diventa opportuno fare spesso la manicure: se dell'acqua dovesse restare intrappolata sotto le unghie finte, le unghie vere potrebbero sviluppare un'infezione fungina e diventare verdi.

Ci sarà anche bisogno di appuntamenti regolari di manicure per gestire e riaggiustare le unghie finte mentre quelle vere crescono sotto. Quando poi si vogliono rimuovere le unghie finte, il metodo più sicuro e semplice è recarsi in un salone, lasciare le unghie a bagno per un pò e poi rimuoverle delicatamente con una manicure.

Sebbene ci sia una vasta scelta per quanto concerne le unghie finte, non ce n'è un tipo "migliore". Consulta il tuo manicurista per trovare il tipo di unghia che più si adatta alle tue esigenze, oppure cerca un esperto che possa applicarti le unghie che preferisci.

Ecco i tipi di unghie più comunemente usati:

Unghie scolpite:
In questo processo, l'acrilico, il gel o la fibra di vetro vengono applicati sulle unghie naturali e il materiale è allungato o scolpito su piccoli pezzi di metallo o su di un foglio. In alternativa, un'unghia in materiale plastico può essere applicata con la colla, quindi gel, fibra di vetro, di seta, possono essere definiti sull'intera unghia. Via via che l'unghia naturale cresce sotto quella finta, questa viene aggiustata e rifinita fin quando non ci si trova semplicemente a sovrapporre l'unghia artificiale sopra quella vera.



Pubblicato da: Alessandro Mazzù

di QADRA.net

La Depressione e il dolore di vivere

La depressione è una malattia che condiziona fortemente la vita delle persone che ne soffrono, le loro relazioni interpersonali, il loro rendimento sul lavoro o sullo studio e il piacere di curare la propria persona o di godere appieno del tempo libero.
Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni di età ed più comune nelle donne adolescenti e adulte.
Può iniziare dopo un particolare periodo di stress, come ad esempio la morte di una persona cara, la perdita del lavoro.
Chi soffre di depressione si sente sempre giù, con umore e pensieri sempre negativi. Sembra che presentino un vero e proprio dolore di vivere, che li porta non riuscire a godersi più nulla.

Oltre a questi sintomi primari, le persone che soffrono di questo disturbo ne presentano altri, come:

- mancanza di energie, affaticamento, stanchezza;

- aumento o diminuzione significative dell'appetito e quindi del peso corporeo;

- disturbi del sonno (dorme di più o di meno o si sveglia spesso durante la notte);

- rallentamento o agitazione;

- difficoltà a concentrarsi;

- sensazione di essere inutile, negativo o continuamente colpevole;

- pensieri di morte o di suicidio.

Chi soffre di depressione può soffrirne in modo acuto, presentando delle fasi di depressione violente ed improvvise, che magari tendono a scomparire da sole o con una terapia, oppure soffrirne costantemente, anche se in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento.

Spesso le persone che stanno vicino a chi ne soffre, lo invitano a reagire, a sforzarsi.
Questo comportamento induce la persona depressa ancora di più a colpevolizzarsi.
L’atteggiamento migliore da tenere è quello di aiutare gradatamente chi ne soffre a riprendere le proprie attività, assumere un'adeguata terapia farmacologica ed intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale: solo la combinazione di tutto ciò può portare il depresso sulla via della guarigione e ridurre il rischio, abbastanza elevato, di ricadute.

Pubblicato da: Imma Manna

di Giaden Cosmetici srl