google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Dimagrire: con il Latte è più facile

Nel latte sarebbe presente una molecola in grado di favorire il dimagrimento. Ad affermarlo sono i dati di uno studio clinico condotto dall’Università di Pavia, che ha scoperto le doti di una molecola contenuta nel siero: il Glicomacropeptide. I benefici di una dieta ipocalorica, infatti, aumentano del 40% grazie a questa sostanza che si forma durante la lavorazione del formaggio e che riesce a modulare naturalmente il meccanismo della fame. Lo studio clinico è stato condotto su un campione sperimentale formato da due gruppi omogenei, costituiti in egual numero da uomini e donne per due mesi ad una dieta moderatamente ipocalorica; nel secondo gruppo sono stati inclusi altri venti soggetti ai quali è stato somministrato, accanto alla dieta, un kit di integratori contenenti estratti vegetali e Glicomacropetide. I soggetti che hanno abbinato alla dieta ipocalorica il kit hanno registrato una riduzione del peso corporeo superiore di circa il 40% rispetto a coloro che hanno seguito la sola dieta. Lo stesso vale per la massa grassa, con una riduzione superiore del 50%, osservata sia nelle donne che negli uomini, nei quali si è osservata anche un’ulteriore riduzione del 35% della circonferenza vita. "Il Gmp è in grado, infatti, – spiega Fulvio Marzatico, professore di Farmacologia ed Alimentazione e Dietetica presso l’Università di Pavia e direttore del Laboratorio di Farmacobiochimica Dipartimento di Scienze Fisiologiche e Farmacologiche dell’ateneo pavese – di regolare la funzionalità gastrica e di modulare l’appetito, attraverso la liberazione di colecistochinina, che contribuisce a determinare un’induzione facilitata del senso di sazietà". "Questo avvicinamento dolce al controllo calorico – conclude il professore Marzatico – consente di aumentare il numero di soggetti che perseguono un regime alimentare controllato per tempi più lunghi rispetto al solito".

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Cuore: Attenzione ai Falsi Amici

Un amico imprevedibile, poco affidabile e sempre critico nei nostri confronti può causare sofferenza soprattutto per il nostro cuore. Un rapporto conflittuale con l'amico del cuore, infatti, può tradursi in un problema per la salute cardiovascolare e addirittura potrebbe aumentare il rischio di diventare ipertesi. Questo è il risultato di una recente ricerca condotta presso la Brigham Young University dello Utah che avrebbe scoperto come un rapporto di odio/amore con un amico possa trasformarsi in un vero problema. La psicologa Julianne Holt-Lunstad e i suoi colleghi hanno studiato gli effetti a breve termine di un cosiddetto amico ambivalente che ci costringe in un rapporto affettivo di amore/odio sulla salute cardiovascolare di 107 giovani, che avevano dovuto rispondere ad una serie di questionari finalizzati a valutare la qualità del loro rapporto con dieci amici. Gli amici sono stati classificati come supportivi o ambivalenti e ai volontari è stato chiesto di tornare in laboratorio accompagnati da un amico. Chiusi in una stanza, hanno dovuto discutere e chiacchierare dei più svariati argomenti, mentre i ricercatori monitoravano i valori della pressione sanguigna e il battito cardiaco dei giovani. Sugli Annals of Behavioral Medicine, la ricercatrice nordamericana ha riassunto che le discussioni relative a eventi negativi con un amico ambivalente tenderebbero ad aumentare la pressione sanguigna: i giovani con un amico ambivalente avevano un battito cardiaco anomalo ancor prima di iniziare a discutere e la loro pressione saliva improvvisamente quando si passava a confrontarsi su eventi negativi. “Abbiamo osservato che circa la metà di tutti i rapporti di amicizia registrati nel corso del nostro esperimento risultavano ambivalenti” ha chiarito la Holt-Lunstad.


Carie: Prevenirle con il Vino

Secondo alcuni scienziati dell’università di Pavia, un bicchiere di vino può servire per prevenire e combattere la carie e le infezioni gengivali più comuni. L'ipotesi è stata formulata dopo test effettuati sulle potenzialità proteggi-denti e gengive del vino. Gabriella Gazzani e i suoi colleghi hanno osservato, in provetta, l’azione del vino rosso e di quello bianco su alcuni tessuti cellulari, concludendo che il celebre e amato nettare degli Dei riuscirebbe a contrastare efficacemente l’assalto di otto ceppi di streptococchi, coinvolti nella formazione della placca batterica e, di conseguenza, della carie, e uno streptococco che causa faringiti.
 L’ipotesi più accreditata è che siano proprio questi acidi i principali responsabili dell’efficacia antibatterica. Il vino, rosso e bianco, quindi, svolgerebbe un'azione antimicrobica e potrebbe rappresentare un utile strumento per mettere a punto nuove terapie di prevenzione della carie e delle infezioni alle prima vie respiratorie. I ricercatori italiani hanno provato a verificare l’azione antibatterica di un mix composto da sei acidi contenuti nel vino, come il tartarico o l’acetico, e hanno registrato una capacità di sconfiggere gli streptococchi ancora superiore rispetto al vino normale.

Fonte: diregiovani.it

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Cervello: funziona come un MP3

Il nostro cervello legge le immagini proprio come un lettore Mp3 legge i file musicali. Si tratta di un sofisticato meccanismo di elaborazione dell'informazione visiva spiegato in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience. In pratica, il cervello mette insieme una serie di immagini dello stesso oggetto scattate una dietro l'altra dalla retina, permettendoci di vedere l'oggetto e anche di anticiparci come lo vedremo negli istanti successivi. Esattamente come un lettore Mp3 legge brani musicali uno di seguito all'altro. Quando guardiamo un oggetto, la retina scatta una sorta di fotografia e la invia al cervello, in forma di una serie di istantanee tutte diverse tra loro. I ricercatori hanno visto che il cervello tiene in memoria tutte le istantanee, aggiornando continuamente l'immagine che noi percepiamo. In questo modo siamo anche in grado di fare piccole previsioni di ciò che vedremo negli istanti immediatamente successivi. E' quello che succede a un lettore Mp3. Spiegano i ricercatori: "Un Mp3 è un file compresso, che quindi contiene non l'intera canzone, ma solo pacchetti discreti di informazione o campioni a intervalli di essa. Il lettore Mp3, però, offre una riproduzione fedele del file ricomponendo tutta la canzone. Può farlo perché riesce a leggere in anticipo il pacchetto seguente". (Lei/Dire)

Fonte: diregiovani.it

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L' insorgenza delle Malattie Cardiache

I vasi si ammalano in quanto non sono dei tubi inerti dove scorre il sangue, ma partecipano al trasporto attivo di sostanze nutritive e scorie tossiche che attraversano la parete interna.

Quando si accumulano rigonfiano il vaso fino ad ostruirlo.
Quali sono le condizioni che alterano questo equilibrio metabolico e fanno ammalare i vasi con formazione di placche aterosclerotiche?

* Lo stress ossidativo provocato dai radicali liberi

* Il fumo

* L’eccesso di colesterolo

* Il diabete

* L’obesità e la sindrome metabolica

* L'ipertensione arteriosa

* La carenza alimentare di antiossidanti

Cataratta: non è un'esclusiva degli Anziani

La cataratta interessa prevalentemente la terza età, ma non è esclusiva di questo periodo della vita.
Essa può insorgere anche nei pazienti diabetici, in persone che hanno fatto uso prolungato di farmaci come il cortisone, il cordarone, i chemioterapici, in seguito a ferite o a traumi oculari gravi; in persone affette da altre malattie oculari; in seguito ad una eccessiva esposizione ai raggi solari.
Generalmente la cataratta si sviluppa lentamente e senza causare dolore. Può insorgere in entrambi gli occhi, anche se di norma un occhio viene interessato prima dell’altro. Il sintomo più comune è l’annebbiamento della vista. È come se avessimo un velo sull’occhio: inutile quindi sbattere ripetutamente le palpebre per rimuoverlo o pulire le lenti degli occhiali credendole appannate!
Diventa più difficile distinguere gli oggetti collocati negli ambienti poco luminosi e se siamo sottoposti ad una luce intensa (abbagliamento) proviamo una sensazione di fastidio (fotofobia).
Inoltre appaiono degli aloni attorno alle sorgenti luminose. I colori ci sembrano meno vivaci e in molti casi si ha la comparsa (o se già presente, l’aumento) della miopia.

Addominoplastica: per Correggere i Segni post partum

08/03/10 - Molte donne dopo un parto con taglio cesareo hanno difficoltà a riconoscersi ancora nel proprio corpo: la cicatrice simile ad un cordone, la pelle del ventre che tende a formare uno scalino ed è ancora più evidente in caso di sovrappeso.
La ginnastica e la dieta anche ferrea non risolvono questi problemi, mentre lo può fare la chirurgia.
L’addominoplastica è l’intervento chirurgico che ha la funzione di migliorare la regione addominale in pazienti che presentano flaccidità della cute, frequentemente associata ad eccesso di tessuto adiposo e perdita di tono della muscolatura.
Possiamo ricostituire la parete addominale grazie a dei punti interni, disegnare e isolare l’ombelico riposizioniandolo nella sede opportuna con dei punti interni in modo che non abbia un aspetto chirurgico, mentre l’eccesso di pelle viene eliminato con una tecnica “high tension” che permette di scaricare la tensione nella parte alta dell’addome in modo tale che si possa evitare la cicatrice ombelico-pubica anche nei casi più difficili.

Cuore: uova e cioccolato fanno bene

Al contrario di quello che si è sempre ritenuto le uova (addirittura due al giorno) e il cioccolato (ma fondente) diventano oggi alleati del cuore.
La notizia è stata data nel corso del meeting annuale dell'Associazione dei cardiologi americani in corso a Chicago, dove la cardiologa Elizabeth Klodes, dell'American College of Cardiology ha presentato il suo decalogo salva-cuore proponendo le regole alimentari per mantenere in salute il cuore.
“Il segreto – ha chiarito l'esperta - è rispettare il tetto e fare cioè una colazione da re, un pranzo da principe e una cena da povero”. La colazione deve rappresentare il pasto principale della giornata “perché – ha continuato la Klodes - stimola il metabolismo spingendo l'organismo a consumare più calorie nell'arco della giornata”. Al contrario, saltare la colazione stimola un meccanismo di difesa da parte del nostro organismo che porta a conservare molte più calorie per paura di dover affrontare nuovi digiuni.
La notizia che le uova fanno bene al cuore rallegra quindi chi ama fare una colazione stile anglosassone. Da abbandonare – ha proseguito la specialista – “l'ossessione per i livelli di colesterolo: non sono le uova , che hanno invece preziosi elementi nutritivi, a spostare l'ago della bilancia, perché ciò che conta ai fini del controllo del colesterolo è l'equilibrio generale della dieta soprattutto sul fronte dei carboidrati e grassi saturi”.
Promosso dalla Klodes anche il cioccolato fondente, ricco di sostanze antiossidanti dalle grandi proprietà benefiche per il cuore. No al cioccolato al latte, che annulla invece gli effetti antiossidanti del cioccolato.
 
Fonte: Farmacia.it
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