Diabete e obesità nei bambini,
patologie in crescita in Europa. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità la loro incidenza è triplicata negli ultimi due decenni e ha ormai
raggiunto proporzioni epidemiche. Il più recente studio “Okkio alla Salute del
Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute”
dell’Istituto Superiore di Sanità condotto in Italia nel 2010 su 42.155 bambini
tra gli 8 e i 9 anni, afferma che il 22,9% di loro è in sovrappeso e l’11,1% è
obeso. In particolare, in Veneto, un bambino su tre a 10 anni ha un sovrappeso
e uno su dieci è obeso. Si tratta di dati del tutto in linea con la media
nazionale, ma che vanno attentamente considerati in quanto i bambini in
sovrappeso e obesi hanno un rischio maggiore di insorgenza di gravi patologie
in età adulta quali diabete, ipertensione arteriosa, malattie cardio e
cerebro-vascolari, dismetabolismi, cancro della mammella e del colon-retto. Per
affrontare il problema e trovare nuove soluzioni ai disturbi alimentari, il 14
e il 15 settembre pediatri, nutrizionisti e dietisti si incontreranno a Verona,
al Policlinico Rossi, in occasione del 5^congresso “Nutrizione, metabolismo e
diabete nel bambino e nell’adolescente”.
Il congresso. Al centro della due
giorni di studi, organizzata dalla sezione di Pediatria del dipartimento di
Scienze dalla Vita e della Riproduzione dell’ateneo scaligero in collaborazione
con la Società Italiana di Pediatria e la Federazione Italiana dei Medici
Pediatri, tematiche di attualità ed aggiornamento relative alla nutrizione e al
metabolismo nel bambino. Particolare attenzione sarà posta sulla prevenzione,
la diagnosi precoce e il coinvolgimento attivo della famiglia, strumenti
necessari per arginare l’obesità e le sue complicanze con particolare
attenzione al ruolo della nutrizione prima della nascita.
La prevenzione inizia sin dalla
gravidanza. Tra i principali fattori nutrizionali utili alla prevenzione vi è
l’allattamento al seno, che deve sempre essere promosso. In caso di impossibilità
di allattare al seno è importante utilizzare latte che risponda ai requisiti
suggeriti dalle evidenze della ricerca più recente. Infatti, secondo ultimi
studi condotti sul modello animale, sovrappeso e obesità si combattono sia
durante la gestazione che in fase di allattamento. “Nuove evidenze scientifiche
– spiega Claudio Maffeis, direttore dell’Unità di Diabetologia, Nutrizione
Clinica e Obesità dell’Ulss 20 di Verona, professore associato di Pediatria
dell’ateneo scaligero e coordinatore scientifico del congresso – affermano che
le abitudini alimentari della madre durante l’allattamento incidono sul grado
di peso e sulla possibilità del bambino di sviluppare obesità nel corso della
vita. L’allattamento da utile strumento per la crescita e lo sviluppo
neuropsichico del bambino diventa momento centrale nella prevenzione delle
patologie alimentari”.
Diagnosi precoce. Nel corso del
congresso verranno analizzati in dettaglio il tema dello svezzamento e quello
della dietoterapia nell’obesità. Lo svezzamento è un momento spesso critico per
molte mamme. Con lo svezzamento il bimbo esplora nuovi sapori, nuovi colori,
nuovi profumi, nuove consistenze del cibo: in questa fase il rapporto con il
cibo del piccolo inizia a maturare con riflessi importanti anche per la vita
successiva. Fondamentale quindi variare l’alimentazione mantenendo equilibrati
i rapporti tra i nutrienti sia nell’ambito giornaliero che settimanale.
Nel corso del convegno ampio
spazio sarà dedicato alla diagnosi precoce e all’importanza di evidenziare il
sovrappeso sin dal suo comparire e non attendere che l’obesità si manifesti in
modo evidente. La precocità di intervento è un fattore determinante per il
successo. A tal riguardo utilissimo l’indice circonferenza vita/statura: se il
bambino ha una circonferenza della vita superiore a metà della sua statura è
probabile che presenti un peso eccessivo, ma anche qualche fattore di rischio
cardiovascolare, quali ad esempio i trigliceridi o la glicemia o la pressione
più elevati della media, anche se entro i limiti di normalità. Quindi il
bambino obeso presenta alterazioni metaboliche che con il tempo ed in mancanza
di un intervento, tenderanno a peggiorare e a divenire francamente
patologici.
Spazio anche alla riflessione sul
ruolo del pediatra, figura chiave dell’intervento di prevenzione e cura delle
patologie alimentari. Il pediatra è infatti l’operatore sanitario che affianca
la famiglia sin dalla nascita del piccolo e che lo segue nell’accrescimento e
nello sviluppo occupandosi non solo della cura delle eventuali patologie ma
anche della prevenzione delle stesse.
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