google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

La Forfora può causare anche disagi psicologici

La forfora è la desquamazione quotidiana, in raggruppamenti quasi invisibili ad occhio nudo, delle cellule superficiali della nostra epidermide, quelle cioe' dello strato corneo, che seguono il loro naturale processo di ricambio. Questa e' quella che viene definita forfora "normale".

Tuttavia, questa desquamazione fisiologica spesso si aggrava e, a quei piccoli raggruppamenti di cheratina, si sostituiscono squame che possono raggiungere anche dimensioni notevoli. Da questo processo parafisiologico si giunge, in alcuni casi, a manifestazioni desquamative furfuracee che sono pero' conseguenza di processi patologici veri e propri, come nel caso della Psoriasi o della Dermatite seborroica.

La forfora può essere secca o grassa.

La forfora secca è più frequente nei mesi invernali, nel sesso maschile e in genere non è collegata a caduta dei capelli. il sintomo ricorrente è il prurito che provoca nel soggetto affetto il bisogno di grattarsi frequentemente.

La forfora grassa è caratterizzata invece dalla presenza di un'intensa seborrea che tende a trattenere le squame furfuracee, impedendone l'allontanamento dal cuoio capelluto. Spesso la forfora grassa evidenzia una dermatite seborroica ed è frequente la caduta dei capelli.

Alla basa di entrambi i tipi di forfora vi è la presenza di focolai infiammatori, costituiti da gruppi di cellule che, probabilmente richiamate da microrganismi, rilasciano sostanze che contrastano l'infezione. Tali sostanze alterando l'ambiente del derma,originano una maggiore desquamazione.

Il problema sta nel capire cosa genera le infiammazioni locali.
Secondo molti dermatologi la causa sarebbe un lievito del genere Pityrosporum.
Restano comunque valide le altre ipotesi, dalle disfunzioni delle ghiandole sebacee in fase di secrezione a diversi fattori legati all'alimentazione, da problemi connessi alla digestione e al metabolismo dei grassi sino ai classici disturbi psicologici quali stress o ansia.

Altre possibili cause secondarie legate all'igiene dei capelli, come l'impiego di shampoo non ottimali o l'eccessivo uso che si fa dell'asciugacapelli o di lozioni e gel che possono alterare l'equilibrio fisiologico dello strato cutaneo.
C'è da sottolineare che non è stata ancora data spiegazione al fatto che questo problema, pur riguardando entrambi i sessi, mieta più vittime tra gli appartenenti al sesso maschile.

E’ difficile consigliare un unico approccio terapeutico e/o cosmetico al problema della forfora. Ancor piu' difficile e' stabilire se la forfora, almeno quella comune, sia o meno di esclusiva pertinenza medica. Infatti, se molte volte e' sufficiente un buono shampoo cosmetico per il suo trattamento, in altre e' necessario ricorrere, soprattutto in quei casi che sfumano verso la dermatite seborroica o la psoriasi, a vere e proprie terapie mediche dermatologiche.
Per i casi di forfora meno gravi, in commercio esistono moltissimi prodotti cosmetici, shampoo e lozioni antiforfora.
Possono contenere sostanze germicide per combattere i microorganismi, oppure sostanze cheratolitiche per eliminare le cellule morte e limitare la successiva desquamazione.

Non va sottaciuto che l'uso prolungato di prodotti cheratolitici può però causare una riduzione dello strato corneo ed aumentare la seborrea.
La forfora è difficile da vincere definitivamente ma può essere combattuta e ridotta notevolmente. Ecco alcuni validi consigli da seguire se si è affetti da questo problema:

1. Spazzolare più volte al giorno i capelli in modo accurato, in tutte le direzioni e maniera delicata, per evitare danni al cuoio capelluto (rischio di infezioni).

2. Evitare l'uso di cappelli e foulard, affinché i capelli possano respirare.

3. Utilizzare shampoo specifici per il problema.

4. Frizionare il cuoio capelluto con lozioni ad hoc che possono aiutare a rimuovere le squame.


pubblicato da Imma Manna

Libri Consigliati:
- I capelli bellezza e salute di Castano Paolo, Miani Alessandro Ordina su Librisalus.it
- Capelli splendenti a ogni età di Razzoli Daniele, Ricci Donatella Ordina su Librisalus.it

Alcuni consigli per l’allattamento al seno

In genere è bene che la mamma per allattare si trovi in posizione seduta o di fianco e si metta in una posizione estremamente rilassata, evitando delle posture che provocano dolori o tensioni muscolari. Il bambino, invece, va posto in una posizione che gli permetta di avere il viso di fronte al seno ed il corpo aderente al corpo della manna. La testa deve essere leggermente reclinata indietro e non deve premere troppo con il suo peso contro il seno della mamma.

Per le mamme che lavorano è possibile ricorrere dopo i primi mesi dal parto alla raccolta del proprio latte materno che continuerà ad essere somministrato al bambino per il tempo necessario. In genere l’allattamento al seno può avvenire in qualunque momento della giornata, dalle 8 alle 12 volte al giorno. Il consiglio è quello di alternare i seni in modo che si svuotino e la mammella abbia il tempo necessario per produrre il latte.

Dal punto di vista dell’alimentazione la mamma che allatta deve avere qualche piccolo accorgimento in più a tavola e non solo. La qualità del latte, infatti, risente della qualità della alimentazione che i medici consigliano ricca di vitamine e minerali e, soprattutto, completa ed equilibrata. Le vitamine di cui si deve garantire sempre la disponibilità sono:

- le vitamine del gruppo B, soprattutto nel caso di mamme vegetariane.

- la vitamina D che aiuta l’assorbimento del calcio e può essere assunta anche tramite appositi integratori.

- la vitamina C che rinforza le difese immunitarie nel bambino.

- il ferro un altro fattore a cui la mamma deve sempre fare molta attenzione.

E’ bene bandire le cattive abitudini alimentari come il salto dei pasti o diete dimagranti fai da te, vanno completamente eliminate le sigarette e gli alcoolici mentre l’assunzione dei farmaci deve avvenire sotto stretto controllo medico.

L’imprevedibilità delle richieste di allattamento da parte del bambino possono, in talune mamme, provocare anche disagio, soprattutto quando ci si trova in luoghi pubblici. Per questa ragione in farmacia è possibile richiedere degli indumenti specifici, molto femminili e pratici, in tessuto atossico e di varie colorazioni, che consentono alle mamme di attaccare i propri figli al seno senza doversi spogliare troppo, rendendo questa operazione possibile ogni volta il bambino lo richieda e senza eccessivo disagio per la neomamma.

fonte: Farman.it

Pubblicato da: Rosvanna Lattarulo

Libri Consigliati:
- Nutrizione corretta in gravidanza, allattamento e svezzamento di Mandatori Marcello, Savioli Beatrice Ordina su Librisalus.it
- Allattamento Naturale di Ryan Regina Sara, Auletta Deborah Ordina su Librisalus.it
- Tutto sull'allattamento naturale di Sears Martha, Sears William Ordina su Librisalus.it
- Gravidanza e allattamento - Curarsi con l'omeopatia di Trapani Gianfranco Ordina su Librisalus.it

Come preparare il primo figlio all'arrivo del fratellino

Per i primogeniti dividere l'amore dei genitori è inimmaginabile. La prima reazione più immediata all'arrivo di un fratellino o di una sorellina è la gelosia. La gelosia verso il nuovo arrivato è un sentimento assolutamente normale. Il bambino si rende conto che dovrà spartire con lui o lei le coccole e le attenzioni di mamma e papà prima indirizzate esclusivamente a lui.
E' molto importante preparare il bambino alla nascita del fratellino: è fondamentale evitare che l'evento venga vissuto come inaspettato perchè potrebbe rivelarsi un trauma troppo grande. Il primogenito deve essere rassicurato dell'amore che i genitori provano per lui, l'ansia di perderne l'affetto scema sensibilmente se il piccolo riesce a immaginare che i genitori possono amare due fratelli allo stesso modo.

Durante la gravidanza, i genitori devono preparare il piccolo al nuovo arrivo, dirgli che suo fratellino o la sua sorellina si trova nella pancia della mamma, dove crescerà per poi uscir fuori e diventerà un suo compagno di giochi. Altro passo importante è quello di spostare i mobili della loro cameretta prima della nascita; il primogenito, così, non assocerà alla venuta del fratellino (o sorellina) questo cambiamento nella sua stanzetta. Inoltre, rispolverate le foto di quando eravate incinta di lui e spiegategli che, com'è successo per lui, succederà anche per il fratellino in arrivo. Fategli accarezzare spesso la pancia e fategli sentire i movimenti del feto; il bambino lo considererà già parte della famiglia e gli si affezionerà prima della nascita. Portatelo in casa di amici o parenti che abbiano a loro volta due o più figli, di cui uno piccolo: potrà direttamente rendersi conto di come sarà la vita anche a casa sua. Gratificatelo quando compie un'azione da grande.

Spiegategli che la mamma dovrà andare in ospedale per far nascere il fratellino e rimarrà via da casa qualche giorno; tranquillizzatelo del fatto che il papà o i nonni saranno invece con lui, e rimarranno a casa sua oppure sarà lui ad andare da loro.
In ospedale, ove la struttura lo consenta,permettete che venga a trovarvi e che veda il nuovo nato.
Chiamatelo tutti i giorni al telefono in modo che capisca che gli volete bene e che non vi siete dimenticate di lui. Spetterà al papà l'obbligo di distrarlo, di farlo e divertire e di fargli pesare il meno possibile l'assenza della mamma.

Al ritorno a casa, portategli un regalino da parte della nuova sorellina o fratellino e cercate appena possibile di dedicarvi al bimbo più grande, approfittando dei momenti in cui il neonato dorme o mentre se ne occupa qualche familiare. E' opportuno chiedere alle persone che verranno a farvi visita di dare maggiori attenzioni al fratello maggiore.
Coinvolgetelo nei gesti più usuali: il bagnetto, il cambio del pannolino, l'allattamento. Permettetegli di toccare il neonato e magari, sotto la vostra supervisione, di tenere un po' in braccio, in modo che la vicinanza fisica faccia "da collante" tra i due e ricordate che un po' di gelosia è sempre naturale. Cercate di coinvolgerlo anche quando allattate o vi dedicate al piccolo, raccontandogli una storia o parlandogli della sua giornata e dei suoi giochi

Bisogna accettare come normali alcuni comportamenti regressivi, come bagnare nuovamente il letto, balbettare, diventare timido, introverso: sono in genere transitori, destinati a sparire nel tempo. Non fate osservazioni o critiche. Preoccupatevene e consultate il vostro pediatra se dopo 5-6 mesi il comportamento del bambino tende a rimanere regressivo.
La gelosia, pur essendo una reazione naturale, potrebbe assumere sfumature aggressive. Queste manifestazioni di aggressività del primogenito possono essere sanate con la tenerezza e tanta calma: rassicurate il vostro il bimbo che nutrite tanto amore per lui.

Non fate l'errore di rimproverare e di punire un bimbo geloso, lasciate che i sentimenti anche aggressivi si manifestino.
I genitori non devono sentirsi in colpa o temere di far soffrire un figlio perchè devono dedicarsi anche all'altro. I figli lo percepiscono e possono anche approfittarne per trarne vantaggi in termini di privilegi. I genitori che hanno paura di non dare amore sufficiente o quelli che temono di fare delle differenze, sono ancora legati alle loro esperienze infantili oppure sono convinti che i figli contenti sono solo quelli che hanno avuto una vita facile. In realtà la serenità dei figli può dipendere molto dal fatto che si è insegnato loro che la vita è piena di imprevisti, di esperienze anche dolorose: cresceranno bene solo se gli si insegnerà a rialzarsi ogni volta che cadranno in seguito ad una brutta esperienza.


pubblicato da Imma Manna



Come Autogestire la propria Salute

Tre interessanti registrazioni Mp3 della tele-conferenza tra Italo Cillo, direttore del sito miglioriamo.it con il Dott. Marco Rho, Autore e fondatore di ecosalute.it  sulle possibilità di autogestire la propria Salute.

Ci sono tre file da scaricare,

clicca i seguenti link con il tasto DESTRO del mouse e seleziona:

“Salva oggetto con nome” (Internet Explorer) oppure:

“Salva destinazione con nome” (Firefox) per salvarli sul tuo pc.

Clicca qui per il primo file della teleconferenza con Marco Rho

Clicca qui per il secondo file della teleconferenza con Marco Rho

Clicca qui per il terzo file della teleconferenza con Marco Rho

- Se le malattie sono innescate da tossine e sostanze inquinanti, cosa puoi fare concretamente per proteggere la tua salute?

- La tossiemia e le cause di intossicazione.

- Il ruolo completamente trascurato dei parassiti nella genesi di tutte le malattie.

- Acidosi: una condizione diffusissima e considerata “normale”, che può stare minando la tua salute in questo preciso momento.

- Il percorso della disintossicazione.

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IL SUPERTEST ANTI TUMORE ALLA PROSTATA: DIAGNOSI RAPIDA E ADDIO ALLE BIOPSIE

Interessante articolo sul Corriere della Sera che presenta la nuova tecnica scoperta al San Raffaele di Milano.

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BrainFactor Journal rivista scientifica peer-review dedicata alle neuroscienze e alla ricerca sul cervello

Nata in occasione della Settimana del Cervello, 'BrainFactor Journal', è una rivista scientifica peer-review dedicata alle neuroscienze e alla ricerca sul cervello. Prima nel suo genere in Italia, la rivista pubblicherà studi scientifici in lingua italiana e in Open Access, con un particolare: sarà gratuita non solo la consultazione integrale degli studi da parte dei lettori, ma anche la stessa pubblicazione da parte dei ricercatori. I ricercatori italiani operanti in Italia e all'estero avranno a loro disposizione una rivista scientifica su cui poter dare visibilità ai risultati delle loro ricerche sperimentali, in lingua italiana per scelta, proprio per rendere sempre più disponibili anche nel nostro Paese studi neuroscientifici di qualità, nello spirito della libera condivisione del patrimonio di conoscenza frutto dell'impegno dei ricercatori dispersi nel mondo.

Le fantastiche proprietà dell'Equiseto

L' equiseto é una pianta di piccole dimensioni ben radicata in tutta la zona del Mediterraneo, facilmente reperibile anche in Italia in zone umide, vicino a corsi di acqua e piccoli ruscelli, in ogni caso dove vi sia ristagno di acqua permanente. Capita spesso di trovare colonie di equiseti nelle zone con le caratteristiche appena descritte.

L'aspetto dell' equiseto é caratteristico: ha fusto eretto e segmentato di un colore o tendente al verde o al marrone/beige, dal quale partono lateralmente filamenti verdi a loro volta segmentati. In Italia viene chiamata anche coda cavallina proprio per la forma che ricorda la coda del cavallo. L' equiseto é perenne, fondamentalmente da sotto bosco e, anche se sembra una pianticella anonima, la sua comparsa sulla terra é antichissima e risale probabilmente al devoniano con un massimo sviluppo avvenuto durante il carbonifero, lasciando poi, con una progressiva regressione, il posto a piante più complesse e moderne: é negli strati terreni del carbonifero che si trovano la maggior quantità di fossili di antichi equiseto.

La specie senza dubbio più diffusa in Europa è l'E. arvense. Le dimensioni variano da specie a specie: generalmente, la maggior parte di queste piante produce fusti di dimensioni comprese tra i 20 cm e il metro e mezzo, ma l’E. telmateia può raggiungere i 2,5 m, mentre le specie tropicali E. giganteum e E. myriochaetum rispettivamente i 5 m e gli 8 m.
Il silicio contenuto nell'equiseto contribuisce con calcio, magnesio ed altre sostanze al "metabolismo dell'osso” e favorisce l'accrescimento osseo.

Le principali azioni riconosciute all'equiseto sono:

- remineralizzante

- detossicante:

- coagulante

- diuretica

Remineralizzante: durante processo di calcificazione delle ossa, tra le varie sostanze chiamate in gioco, é indispensabile la presenza del silicio di cui l' equiseto é naturalmente ricco. Si è notato che la demineralizzazione ossea è legata proporzionalmente alla caduta del tasso di silicio.

Il silicio si localizza nell'osteoblasto, una cellula in grado di stimolare la costruzione dell'osso, e in questo modo favorisce il deposito del calcio nei siti attivi di calcificazione.

Detossicante: grazie alla presenza di silicio, l’equiseto è utile per eliminare le scorie metaboliche.

Coagulante: grazie all'alto contenuto di calcio presente.

Diuretico: la sua azione é notevole ed è dovuta alla complessa composizione ricca di sali di potassio, ai glucosidi flavonoidici e alle saponine.

È inoltre una pianta usata in erboristeria dai tempi più antichi proprio per la sua ricchezza di sali minerali. Queste sue proprietà si sono dimostrate utili e preziose anche in campo cosmetico: in particolare l’equiseto viene utilizzato nella preparazione di prodotti cosmetici indicati per il trattamento delle smagliature, della cellulite, della pelle a buccia d’arancia e per rassodare i punti critici.

L’applicazione di prodotti cosmetici contenenti questo principio infatti riduce le smagliature e ne impedisce la formazione di nuove, elimina gli accumuli di adipe, combatte l’antiestetica buccia d’arancia e il rilassamento cutaneo, donando alla cute elasticità e morbidezza, rendendola liscia e vellutata.

Pubblicato da: Imma Manna

di Giaden Cosmetici srl

Onicofagia e unghie finte, una buona soluzione

Alcune donne usano le unghie finte per semplice abitudine, altre anche solo perchè sono belle, richiedono poca manutenzione e sopportano facilmente l'usura delle azioni quotidiane.

Se applicate e rimosse correttamente, le unghie finte intaccheranno solo poco o nulla le unghie naturali e alla lunga le renderanno anche più forti e sane. Deborah Lippmann, esperta di unghie, dice: Applicarsi unghie finte è un pò come tingersi i capelli - una volta che hai cominciato puoi andare avanti per sempre. Quando ci si ferma le unghie ritornano le stesse di prima, così come i capelli finiscono col riprendere il loro colore naturale.

Le unghie finte non sono come una normale manicure che può essere fatta anche occasionalmente. Al contrario, come spiega la Lippmann, "c'è bisogno di ritoccare le unghie finte ogni due o tre settimane per evitare che si rovinino o si stacchino". Questo si verifica quando lo strato di colla si indebolisce e l'unghia finta si solleva dall'unghia naturale. C'è anche un altro motivo per cui diventa opportuno fare spesso la manicure: se dell'acqua dovesse restare intrappolata sotto le unghie finte, le unghie vere potrebbero sviluppare un'infezione fungina e diventare verdi.

Ci sarà anche bisogno di appuntamenti regolari di manicure per gestire e riaggiustare le unghie finte mentre quelle vere crescono sotto. Quando poi si vogliono rimuovere le unghie finte, il metodo più sicuro e semplice è recarsi in un salone, lasciare le unghie a bagno per un pò e poi rimuoverle delicatamente con una manicure.

Sebbene ci sia una vasta scelta per quanto concerne le unghie finte, non ce n'è un tipo "migliore". Consulta il tuo manicurista per trovare il tipo di unghia che più si adatta alle tue esigenze, oppure cerca un esperto che possa applicarti le unghie che preferisci.

Ecco i tipi di unghie più comunemente usati:

Unghie scolpite:
In questo processo, l'acrilico, il gel o la fibra di vetro vengono applicati sulle unghie naturali e il materiale è allungato o scolpito su piccoli pezzi di metallo o su di un foglio. In alternativa, un'unghia in materiale plastico può essere applicata con la colla, quindi gel, fibra di vetro, di seta, possono essere definiti sull'intera unghia. Via via che l'unghia naturale cresce sotto quella finta, questa viene aggiustata e rifinita fin quando non ci si trova semplicemente a sovrapporre l'unghia artificiale sopra quella vera.



Pubblicato da: Alessandro Mazzù

di QADRA.net