Abbiamo piu' volte scritto che le cicatrici sono un argomento delicato e difficile, un capitolo ostico per la chirurgia, non solo per il problema della visibilita', ma soprattutto per l’impossibilita' concreta di eliminarne ogni traccia. Ogni medico sa bene che ogni soluzione di continuita' nel tessuto cutaneo e' risolvibile grazie alla cicatrizzazione, un processo che, se da un lato e' il segno dell’avvenuta guarigione, dall’altro e' una traccia indelebile.
Le tre immagini riportano le principali fasi della Mosaic Surgery eseguita su una cicatrice lungo il solco sottomammario, derivante da una precedente procedura di mastoplastica additiva. Il primo fotogramma riprende la situazione iniziale. Il secondo scatto mostra la fase intermedia ad una settimana dalla seduta di microchirurgia. La terza immagine e' stata scattata a percorso ultimato, una volta eseguito un peeling laser per uniformare l’epitelio E' esperienza comune, poi, che per una certa percentuale di persone, le cicatrici diventano in se' problematiche, sviluppando tessuto ipertrofico o addirittura patologiche, come i cheloidi. Superfluo ripetere che lo scotto estetico di una cicatrice lo si paga in tutti gli eventi traumatici in cui c’e' lacerazione della pelle, e chirurgici, compresa la chirurgia plastica estetica. ''Le cicatrici sono spesso vissute dall’individuo come una stimmate – commenta il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – perche' imprimono indelebilmente sulla pelle l’evento che ha causato la lesione. I mezzi oggi a disposizione per affrontare la questione sono molteplici, dove le diverse procedure chirurgiche, microchirurgiche e dermatologiche si intersecano nell’obiettivo comune di minimizzare la visibilita' della cicatrice''. E' nata cosi' una intera area d’intervento nel campo della chirurgia dermoestetica dedicata alla revisione chirurgica della cicatrice. Questo approccio appare particolarmente utile nel caso in cui la lesione sia di tipo ipertrofico o comunque esteticamente deturpante. Il fine e' la riduzione dell’ampiezza e il riallestimento di una nuova cicatrice piu' accettabile. Per ottenere i migliori risultati possibili c’e' da tenere alcuni fattori che ne influenzano l’aspetto estetico, e fra questi, in primo luogo la localizzazione delle ferite appare decisamente rilevante. Se infatti la sutura avviene lungo le virtuali linee chiamate ''di Langer'', la guarigione e' piu' rapida e con minori rischi di formazione di tessuto anomalo. Inoltre, se la cicatrice si trova in una zona nascosta, e' chiaro che diventa immediatamente una lesione di secondaria importanza. ''Per questo, la prima attenzione in fase di revisione chirurgica della cicatrice e' il riallestimento della stessa in parti che si trovano lungo le naturali pliche cutanee, o comunque meno esposte alla vista'', chiosa il dottor Pallaoro. Altrettanto considerevole e' il ruolo giocato dalla trazione cutanea esercitata sul tessuto cicatriziale. ''Le ferite che di trovano in prossimita' delle giunture, infatti, spesso degenerano in cicatrici ipertrofiche, perche' la lesione e' continuamente sollecitata. Lo stesso avviene laddove l’area cicatriziale debba sopportare il peso dei tessuti con un vettore di trazione perpendicolare alla sutura'', specifica il chirurgo plastico. ''Per far fronte a questa eventualita', nel trattamento chirurgico di cicatrici ipertrofiche o antiestetiche, laddove possibile, si tenta di allestire un nuovo orientamento dei lembi''.
Fondamentale e' poi la tecnica di sutura, nella revisione chirurgica: ''un tipo di sutura per piani, cioe' praticata dall’interno verso l’esterno della lesione secondo diversi livelli, evita che il peso dei tessuti gravi esclusivamente sulla cute superficiale e che quindi si formi l’ipertrofia''. Non meno importante e' infine il metodo con cui si sutura la ferita: ''per chiudere la sutura per piani, superficialmente si rivelano utili gli stapler metallici in luogo dei punti tradizionali. Questi favoriscono l’avvicinamento dei lembi in modo omogeneo e senza raggrinzimenti''.Un peeling effettuato con il laser e' una procedura adottata per la riduzione delle cicatrici piu' leggere e superficiali della pelle, in particolare del viso, mentre un approccio evoluto e innovativo al trattamento delle cicatrici e' la micro chirurgia a mosaico, una tecnica ideata e messa a punto dallo stesso dottor Carlo Alberto Pallaoro. La Mosaic Surgery prevede la progressiva rimozione di piccoli frammenti di tessuto lesionato che vengono sostituiti da porzioni di derma sano. Questa procedura e' ripartita in genere in quattro sedute ed e' indicata per il trattamento di cicatrici sottili, come quelle provocate da interventi chirurgici, oppure le piccole lesioni lasciate dall’acne. Il percorso della Mosaic Surgery prevede che, al termine delle sedute necessarie per la sostituzione del derma danneggiato con quello sano, venga realizzato un peeling con il laser Co2 pulsato. ''La rimozione dell’epitelio ad opera del laser nel corso della procedura di peeling - conclude Pallaoro - provoca la produzione guidata di un nuovo strato superficiale senza asperita' e piu' omogeneo''.
Terapia con Gel siliconico
Tutte le soluzioni ad ora adottate per la rimozione o la revisione delle cicatrici antiestetiche, fino ad ora sono state di tipologia chirurgica (o microchirurgica, come la Mosaic Surgery, oppure con il laser Co2, come l’ablazione del peeling). Esiste pero' un innovativo metodo per prevenire la formazione di cicatrici ipertrofiche e cheloidi e per minimizzare gli esiti estetici di una lesione anche a breve distanza dall’evento che lo ha causato. Si tratta della terapia a base di gel in silicone proposta dalla statunitense Biodermis oggi disponibile anche in Italia, attraverso il sito internet www.biodermis.eu. La gamma in gel di silicone comprende i fogli in diversi formati, uno stick e un gel. Questo tipo di trattamento non e' in realta' una terapia farmacologica, poiche' sulla pelle viene semplicemente applicato il prodotto, il quale basa la sua efficacia nella particolare barriera che forma. Il gel in silicone lascia traspirare la pelle, ma trattiene la percentuale ideale di umidita' e ossigeno tali per cui viene favorita la normalizzazione della cicatrice anche senza l’applicazione di farmaci (evitando quindi terapie corticosteroidee, le piu' utilizzate in caso di ipertrofie cicatriziali). Questa terapia e' il frutto di anni di ricerche e test clinici sull’efficacia e l’ottima tolleranza della pelle nei confronti del gel in silicone. ''L’applicazione del gel in silicone Biodermis – commenta il dottor Pallaoro – e' il trattamento ideale anche dopo la chirurgia estetica, in particolare dopo gli interventi che inevitabilmente lasciano segni visibili, come la mastopessi o l’addominoplastica, per i quali esistono cerotti preformati secondo gli schemi d’incisione''. Dopo soli due mesi di impiego costante del gel in silicone, la cicatrice viene ammorbidita, il tessuto risulta piu' chiaro e meno rilevato e si previene la formazione di complicanze. L’efficacia dei prodotti Biodermis e' testata anche su cicatrici di vecchia data.
pubblicato da:
Mario Luigi Pallaoro
di Pallaoro Medical Laser snc