google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Metabolismo: come può migliorare nell'essere umano

Per smaltire il grasso superfluo è necessario consumare più energia rispetto a quella di cui abbisogniamo.

Non dobbiamo vivere questa condizione come una condizione di sofferenza indotta poiché dobbiamo capacitarci che il nostro organismo si adegua a qualsiasi situazione e in questo caso si adatta anche all’allenamento, alle diete e agli esercizi fisici.
Quando iniziamo una dieta, nei primi giorni si riscontrerà una diminuzione nel nostro peso, ma successivamente verrà abbassato il metabolismo e quindi non ci verrà concesso di consumare energia.

Il miglior metodo per ingannare il metabolismo è fare delle diverse diete che siano giornalmente distinte dai giorni precedenti in questo caso l’organismo perde la sua cognizione.
Per dimagrire dobbiamo, quindi, correlare una dieta bilanciata con un consumo metabolico e calorico.

Se abbiamo un buon metabolismo basale, il consumo calorico sarà alto e se lo associamo con un apporto calorico controllato, otterremmo dei risultati sorprendenti.
Alcuni di Voi si chiederanno cos’è il metabolismo basale. E' l’insieme delle funzioni svolte dal nostro corpo e sono indispensabili per la nostra sopravvivenza.
Il nostro metabolismo può essere aumentato usando consapevolmente il nostro corpo. Facciamo dell’esercizio fisico in modo da consumare un certo numero di calorie e iniziamo da subito.

Infatti, il nostro corpo a bisogna di una ventina di giorni per mettere in moto il nostro metabolismo e dobbiamo recarci in palestra almeno tre volte a settimana.

Bisogna praticare un allenamento muscolare in palestra, con la pedana vibrante, con una palestra multifunzione oppure fare esercizio a corpo libero.

fonte: Fitshop

pubblicato da Roberto Brunetti
di Fitshop

Libri consigliati:
- La dieta secondo il metabolismo di Mandatori Marcello, Savioli Beatrice Ordina su Librisalus.it
- Magri e in forma con LA DIETA DEL METABOLISMO di Ramploud Mara, Asprea Barbara Ordina su Librisalus.it

La Forfora può causare anche disagi psicologici

La forfora è la desquamazione quotidiana, in raggruppamenti quasi invisibili ad occhio nudo, delle cellule superficiali della nostra epidermide, quelle cioe' dello strato corneo, che seguono il loro naturale processo di ricambio. Questa e' quella che viene definita forfora "normale".

Tuttavia, questa desquamazione fisiologica spesso si aggrava e, a quei piccoli raggruppamenti di cheratina, si sostituiscono squame che possono raggiungere anche dimensioni notevoli. Da questo processo parafisiologico si giunge, in alcuni casi, a manifestazioni desquamative furfuracee che sono pero' conseguenza di processi patologici veri e propri, come nel caso della Psoriasi o della Dermatite seborroica.

La forfora può essere secca o grassa.

La forfora secca è più frequente nei mesi invernali, nel sesso maschile e in genere non è collegata a caduta dei capelli. il sintomo ricorrente è il prurito che provoca nel soggetto affetto il bisogno di grattarsi frequentemente.

La forfora grassa è caratterizzata invece dalla presenza di un'intensa seborrea che tende a trattenere le squame furfuracee, impedendone l'allontanamento dal cuoio capelluto. Spesso la forfora grassa evidenzia una dermatite seborroica ed è frequente la caduta dei capelli.

Alla basa di entrambi i tipi di forfora vi è la presenza di focolai infiammatori, costituiti da gruppi di cellule che, probabilmente richiamate da microrganismi, rilasciano sostanze che contrastano l'infezione. Tali sostanze alterando l'ambiente del derma,originano una maggiore desquamazione.

Il problema sta nel capire cosa genera le infiammazioni locali.
Secondo molti dermatologi la causa sarebbe un lievito del genere Pityrosporum.
Restano comunque valide le altre ipotesi, dalle disfunzioni delle ghiandole sebacee in fase di secrezione a diversi fattori legati all'alimentazione, da problemi connessi alla digestione e al metabolismo dei grassi sino ai classici disturbi psicologici quali stress o ansia.

Altre possibili cause secondarie legate all'igiene dei capelli, come l'impiego di shampoo non ottimali o l'eccessivo uso che si fa dell'asciugacapelli o di lozioni e gel che possono alterare l'equilibrio fisiologico dello strato cutaneo.
C'è da sottolineare che non è stata ancora data spiegazione al fatto che questo problema, pur riguardando entrambi i sessi, mieta più vittime tra gli appartenenti al sesso maschile.

E’ difficile consigliare un unico approccio terapeutico e/o cosmetico al problema della forfora. Ancor piu' difficile e' stabilire se la forfora, almeno quella comune, sia o meno di esclusiva pertinenza medica. Infatti, se molte volte e' sufficiente un buono shampoo cosmetico per il suo trattamento, in altre e' necessario ricorrere, soprattutto in quei casi che sfumano verso la dermatite seborroica o la psoriasi, a vere e proprie terapie mediche dermatologiche.
Per i casi di forfora meno gravi, in commercio esistono moltissimi prodotti cosmetici, shampoo e lozioni antiforfora.
Possono contenere sostanze germicide per combattere i microorganismi, oppure sostanze cheratolitiche per eliminare le cellule morte e limitare la successiva desquamazione.

Non va sottaciuto che l'uso prolungato di prodotti cheratolitici può però causare una riduzione dello strato corneo ed aumentare la seborrea.
La forfora è difficile da vincere definitivamente ma può essere combattuta e ridotta notevolmente. Ecco alcuni validi consigli da seguire se si è affetti da questo problema:

1. Spazzolare più volte al giorno i capelli in modo accurato, in tutte le direzioni e maniera delicata, per evitare danni al cuoio capelluto (rischio di infezioni).

2. Evitare l'uso di cappelli e foulard, affinché i capelli possano respirare.

3. Utilizzare shampoo specifici per il problema.

4. Frizionare il cuoio capelluto con lozioni ad hoc che possono aiutare a rimuovere le squame.


pubblicato da Imma Manna

Libri Consigliati:
- I capelli bellezza e salute di Castano Paolo, Miani Alessandro Ordina su Librisalus.it
- Capelli splendenti a ogni età di Razzoli Daniele, Ricci Donatella Ordina su Librisalus.it

Alcuni consigli per l’allattamento al seno

In genere è bene che la mamma per allattare si trovi in posizione seduta o di fianco e si metta in una posizione estremamente rilassata, evitando delle posture che provocano dolori o tensioni muscolari. Il bambino, invece, va posto in una posizione che gli permetta di avere il viso di fronte al seno ed il corpo aderente al corpo della manna. La testa deve essere leggermente reclinata indietro e non deve premere troppo con il suo peso contro il seno della mamma.

Per le mamme che lavorano è possibile ricorrere dopo i primi mesi dal parto alla raccolta del proprio latte materno che continuerà ad essere somministrato al bambino per il tempo necessario. In genere l’allattamento al seno può avvenire in qualunque momento della giornata, dalle 8 alle 12 volte al giorno. Il consiglio è quello di alternare i seni in modo che si svuotino e la mammella abbia il tempo necessario per produrre il latte.

Dal punto di vista dell’alimentazione la mamma che allatta deve avere qualche piccolo accorgimento in più a tavola e non solo. La qualità del latte, infatti, risente della qualità della alimentazione che i medici consigliano ricca di vitamine e minerali e, soprattutto, completa ed equilibrata. Le vitamine di cui si deve garantire sempre la disponibilità sono:

- le vitamine del gruppo B, soprattutto nel caso di mamme vegetariane.

- la vitamina D che aiuta l’assorbimento del calcio e può essere assunta anche tramite appositi integratori.

- la vitamina C che rinforza le difese immunitarie nel bambino.

- il ferro un altro fattore a cui la mamma deve sempre fare molta attenzione.

E’ bene bandire le cattive abitudini alimentari come il salto dei pasti o diete dimagranti fai da te, vanno completamente eliminate le sigarette e gli alcoolici mentre l’assunzione dei farmaci deve avvenire sotto stretto controllo medico.

L’imprevedibilità delle richieste di allattamento da parte del bambino possono, in talune mamme, provocare anche disagio, soprattutto quando ci si trova in luoghi pubblici. Per questa ragione in farmacia è possibile richiedere degli indumenti specifici, molto femminili e pratici, in tessuto atossico e di varie colorazioni, che consentono alle mamme di attaccare i propri figli al seno senza doversi spogliare troppo, rendendo questa operazione possibile ogni volta il bambino lo richieda e senza eccessivo disagio per la neomamma.

fonte: Farman.it

Pubblicato da: Rosvanna Lattarulo

Libri Consigliati:
- Nutrizione corretta in gravidanza, allattamento e svezzamento di Mandatori Marcello, Savioli Beatrice Ordina su Librisalus.it
- Allattamento Naturale di Ryan Regina Sara, Auletta Deborah Ordina su Librisalus.it
- Tutto sull'allattamento naturale di Sears Martha, Sears William Ordina su Librisalus.it
- Gravidanza e allattamento - Curarsi con l'omeopatia di Trapani Gianfranco Ordina su Librisalus.it

Come preparare il primo figlio all'arrivo del fratellino

Per i primogeniti dividere l'amore dei genitori è inimmaginabile. La prima reazione più immediata all'arrivo di un fratellino o di una sorellina è la gelosia. La gelosia verso il nuovo arrivato è un sentimento assolutamente normale. Il bambino si rende conto che dovrà spartire con lui o lei le coccole e le attenzioni di mamma e papà prima indirizzate esclusivamente a lui.
E' molto importante preparare il bambino alla nascita del fratellino: è fondamentale evitare che l'evento venga vissuto come inaspettato perchè potrebbe rivelarsi un trauma troppo grande. Il primogenito deve essere rassicurato dell'amore che i genitori provano per lui, l'ansia di perderne l'affetto scema sensibilmente se il piccolo riesce a immaginare che i genitori possono amare due fratelli allo stesso modo.

Durante la gravidanza, i genitori devono preparare il piccolo al nuovo arrivo, dirgli che suo fratellino o la sua sorellina si trova nella pancia della mamma, dove crescerà per poi uscir fuori e diventerà un suo compagno di giochi. Altro passo importante è quello di spostare i mobili della loro cameretta prima della nascita; il primogenito, così, non assocerà alla venuta del fratellino (o sorellina) questo cambiamento nella sua stanzetta. Inoltre, rispolverate le foto di quando eravate incinta di lui e spiegategli che, com'è successo per lui, succederà anche per il fratellino in arrivo. Fategli accarezzare spesso la pancia e fategli sentire i movimenti del feto; il bambino lo considererà già parte della famiglia e gli si affezionerà prima della nascita. Portatelo in casa di amici o parenti che abbiano a loro volta due o più figli, di cui uno piccolo: potrà direttamente rendersi conto di come sarà la vita anche a casa sua. Gratificatelo quando compie un'azione da grande.

Spiegategli che la mamma dovrà andare in ospedale per far nascere il fratellino e rimarrà via da casa qualche giorno; tranquillizzatelo del fatto che il papà o i nonni saranno invece con lui, e rimarranno a casa sua oppure sarà lui ad andare da loro.
In ospedale, ove la struttura lo consenta,permettete che venga a trovarvi e che veda il nuovo nato.
Chiamatelo tutti i giorni al telefono in modo che capisca che gli volete bene e che non vi siete dimenticate di lui. Spetterà al papà l'obbligo di distrarlo, di farlo e divertire e di fargli pesare il meno possibile l'assenza della mamma.

Al ritorno a casa, portategli un regalino da parte della nuova sorellina o fratellino e cercate appena possibile di dedicarvi al bimbo più grande, approfittando dei momenti in cui il neonato dorme o mentre se ne occupa qualche familiare. E' opportuno chiedere alle persone che verranno a farvi visita di dare maggiori attenzioni al fratello maggiore.
Coinvolgetelo nei gesti più usuali: il bagnetto, il cambio del pannolino, l'allattamento. Permettetegli di toccare il neonato e magari, sotto la vostra supervisione, di tenere un po' in braccio, in modo che la vicinanza fisica faccia "da collante" tra i due e ricordate che un po' di gelosia è sempre naturale. Cercate di coinvolgerlo anche quando allattate o vi dedicate al piccolo, raccontandogli una storia o parlandogli della sua giornata e dei suoi giochi

Bisogna accettare come normali alcuni comportamenti regressivi, come bagnare nuovamente il letto, balbettare, diventare timido, introverso: sono in genere transitori, destinati a sparire nel tempo. Non fate osservazioni o critiche. Preoccupatevene e consultate il vostro pediatra se dopo 5-6 mesi il comportamento del bambino tende a rimanere regressivo.
La gelosia, pur essendo una reazione naturale, potrebbe assumere sfumature aggressive. Queste manifestazioni di aggressività del primogenito possono essere sanate con la tenerezza e tanta calma: rassicurate il vostro il bimbo che nutrite tanto amore per lui.

Non fate l'errore di rimproverare e di punire un bimbo geloso, lasciate che i sentimenti anche aggressivi si manifestino.
I genitori non devono sentirsi in colpa o temere di far soffrire un figlio perchè devono dedicarsi anche all'altro. I figli lo percepiscono e possono anche approfittarne per trarne vantaggi in termini di privilegi. I genitori che hanno paura di non dare amore sufficiente o quelli che temono di fare delle differenze, sono ancora legati alle loro esperienze infantili oppure sono convinti che i figli contenti sono solo quelli che hanno avuto una vita facile. In realtà la serenità dei figli può dipendere molto dal fatto che si è insegnato loro che la vita è piena di imprevisti, di esperienze anche dolorose: cresceranno bene solo se gli si insegnerà a rialzarsi ogni volta che cadranno in seguito ad una brutta esperienza.


pubblicato da Imma Manna



Come Autogestire la propria Salute

Tre interessanti registrazioni Mp3 della tele-conferenza tra Italo Cillo, direttore del sito miglioriamo.it con il Dott. Marco Rho, Autore e fondatore di ecosalute.it  sulle possibilità di autogestire la propria Salute.

Ci sono tre file da scaricare,

clicca i seguenti link con il tasto DESTRO del mouse e seleziona:

“Salva oggetto con nome” (Internet Explorer) oppure:

“Salva destinazione con nome” (Firefox) per salvarli sul tuo pc.

Clicca qui per il primo file della teleconferenza con Marco Rho

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