google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Cistite: Sintomi e Cause

La cistite è una fastidiosa infiammazione (flogosi) della mucosa vescicale. Colpisce prevalentemente il sesso femminile e spesso si accompagna ad un bisogno continuo e doloroso di urinare. La cistite insorge talvolta senza sintomi o cause evidenti, altre volte è secondaria a pratiche anticoncezionali o a rapporti sessuali. L'infezione è causata da batteri che popolano l'ultimo tratto dell'intestino, fra cui in prima linea il colibacillo, o da altri. Tali germi possono raggiungere la vescica dall'esterno, passando attraverso l'uretra, o dall'interno, per propagazioni da organi vicini, o ancora per via ematica.
L'uretra femminile è più breve di quella maschile. Tale caratteristica, associata all'assenza dell'effetto battericida delle secrezioni prostastiche e ad altre peculiarità anatomiche sfavorevoli, come il sito d'apertura più facilmente raggiungibile dai microrganismi fecali, aumenta la suscettibilità femminile alla cistite. Durante l'atto minzionale si può verificare una risalita dei germi in quanto, mentre nella fase iniziale all'apertura del collo vescicale segue quella dell'uretra in senso prossimo-distale, al termine della minzione l'uretra si chiude in senso inverso, agevolando l'ingresso dei germi in vescica attraverso un reflusso uretro-vescicale. Giunti in vescica i germi possono moltiplicarsi in modo esponenziale e produrre l'infezione nota come cistite.

Cos'è l'ipertrofia prostatica?

Tra le patologie che riguardano la prostata, la più diffusa è sicuramente l'ipertrofia prostatica benigna o adenoma della prostata. Ciò avviene soprattutto dopo i 50-60 anni. Con l'avanzare degli anni, infatti, la parte centrale della prostata tende a ingrossarsi fino a superare anche di 2-3 volte le misure ritenute normali. Con l’età aumenta il tasso di estrogeni e, essendo la parte muscolare della prostata dotata di un gran numero di recettori per gli estrogeni, aumenta anche il rischio di ipertrofia. E' stato invece scientificamente dimostrata l'assenza di correlazione con lo stato sociale e culturale, con il gruppo sanguigno, il vizio del fumo, l'abuso di alcol, le malattie cardiovascolari, il diabete, la cirrosi epatica e l'ipertensione. A differenza del carcinoma prostatico (che origina, in genere, a carico della porzione periferica), l'ipertrofia si sviluppa a carico della prostata centrale.

Cos'è l'Andropausa?

Andropausa è un termine coniato in epoche recenti per indicare il naturale esaurimento delle capacità riproduttive maschili in età avanzata. Questo neologismo richiama la menopausa femminile in maniera piuttosto evidente, anche se il suffisso "pausa" mal si addice al declino delle capacità procreative dell'uomo. Il tipico profilo ormonale di un individuo in andropausa si instaura infatti in maniera tutt'altro che drastica, scontata o repentina, mentre nella donna la menopausa è un processo ben definito, una tappa obbligata che inizia con la scomparsa del ciclo mestruale e si accompagna ad un rapido calo della produzione di estrogeni.
Per l'uomo non possiamo quindi parlare a tutti gli effetti di vera e propria "cessazione" delle capacità riproduttive; piuttosto, l'andropausa andrebbe descritta come un processo parafisiologico (quindi per molti aspetti normale), che si manifesta con estrema variabilità nella popolazione. Il termine, non c'è dubbio, rende l'idea, ma proprio in virtù di queste considerazioni la stessa esistenza dell'andropausa è stata per molto tempo, e spesso ancora oggi, messa in discussione.

Autismo: in Italia un Centro di eccellenza per combatterlo

Nascerà in Italia un centro di eccellenza per combattere l'autismo che garantisca un approccio alla patologia multidisciplinare. Ad annunciarlo, durante la presentazione del convegno dedicato all'autismo, Franco Verzella, medico e presidente dell'associazione Dan!Europe. "Considerato che l'autismo è una patologia multifattoriale - spiega Verzella - il trattamento clinico richiede un'impostazione multidisciplinare, come dimostrato dalla ricerca internazionale. In questa ottica, sarà realizzato in Italia un centro di eccellenza che utilizzerà una piattaforma informatica per sviluppare connessioni con tutte le Asl e avere così la possibilità di assistere direttamente a casa i pazienti senza costringerli a migrare in altre città. Si tratta del primo progetto del genere in tutta l'Unione europea".

Sessualità: Italiani assidui ma poco soddisfatti

A voler sapere tutto sulla vita privata di uomini e donne è la Durex che ha raccolto i dati nell'annuale rapporto “Sexual Wellbeing Global Survey” che si candida come la più vasta ricerca mondiale sul benessere sessuale. “Ciao, come stai? Di dove sei? Ti senti bene? Come va la tua vita sessuale?”: queste, pressappoco sono le domande rivolte ad un campione di olte 26mila persone in 26 Paesi del mondo.
All'appello in Italia hanno risposto in 1.013 che hanno dichiarato di avere 121 rapporti annui ed una soddisfazione derivante solo del 36%, mentre per le donne l'appagamento fra le lenzuola è del 40%. Se si considera che la media dei rapporti mondiali è di 103 volte l'anno, con un picco di 164 segnato dai focosi greci, il mito del latin lover nostrano ha ancora ragione di esistere. Soprattutto se si considera che i rapporti sessuali degli italiani durano più a lungo rispetto a quelli di persone di molti altri paesi nel mondo: ogni rapporto ha un media di 20 minuti, in confronto alla durata mondiale che è di 18.
Ma è la Nigeria la terra del benessere sessuale: sette su dieci dei suoi abitanti affermano di essere contenti della loro vita sessuale.
La maglia nera, invece spetta ai giapponesi che chiudono la classifica dicendosi soddisfatti solo per il 15%.
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Riproduzione: l'Uomo diventerà superfluo

Un'equipe di studiosi della “Northeast England Steam Cell Institute” di Newcastle ha effettuato una scoperta che è diventata una notizia scoop: le cellule staminali per la procreazioni possono essere prelevate dal midollo osseo. Ciò, ad una prima lettura, significa che gli uomini potrebbero essere superflui per la riproduzione.
I medici, guidati dal professor Karim Nayernia, stavano lavorando per trovare un metodo medico e farmacologico efficace per restituire la fertilità a uomini che l'hanno persa a causa di terapie contro il cancro, e per farlo hanno prelevato dal midollo dei campioni di cellule poi messe a crescere in tessuti muscolari.
L'esperimento è riuscito ed è stato pubblicato sulla rivista Reproduction che annuncia anche il seguito della scoperta: il professore e la sua equipe stanno conducendo in Germania esperimenti su dei topi femmina, cercando di ottenere sperma dal loro midollo spinale da cui estrarre cellule genitrici che addizionate a vitamina A, producono cellule spermatogonali. Considerati i risultati sorprendenti avuti fino a questo punto, gli scienziati hanno chiesto di tornare ad eseguir gli esperimenti nel laboratorio di Newcasle coinvolgendo anche delle volontarie.