google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 SALUTIAMOCI: Sindrome premestruale: ridurne gli effetti con una corretta alimentazione google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Sindrome premestruale: ridurne gli effetti con una corretta alimentazione

La sindrome premestruale, nota in ambito medico come PMS consiste in una serie di disturbi che compaiono normal­mente 4-8 giorni prima dell'ini­zio del ciclo e si intensificano fino a scomparire con l'arrivo delle mestruazioni. I disturbi più frequenti sono a livello fisico che psicologico:

- mal di testa, emicrania

- gonfiore al seno ed alle caviglie

- gonfiore addominale e aumento di peso

- scarsa concentrazione e spossatezza

- irritabilità, sbalzi d’umore e aggressività

- crisi di pianto e manifestazioni depressive.

Non esistono degli esami specifici che consentono ad una donna di verificare quanto soffrono della sindrome premestruale. In particolare la diagnosi si basa sul carattere ciclico, mensile, della comparsa dei sintomi. Per questo si consiglia di scrivere un diario registrando data di arrivo delle mestruazioni ed i sintomi avvertiti.

Non sono ancora ben chiare le cause che la scatenano, probabilmente sono la conseguenza di diversi fattori ormonali, metabolici e psicologici. Per lungo tempo si è pensato che la sindrome fosse provocata da iperestrogenismo, ovvero da un innalzamento dei livelli di estrogeni nel sangue che provocano un aumento della permeabilità capillare, che potrebbe giustificare molti sintomi. Ma sono plausibili anche altre teorie come la riduzione dei livelli di serotonina, neurotrasmettitore la cui carenza potrebbe spiegare gli sbalzi d’umore.

In caso di sospetta sindrome premestruale alle donne si consiglia di rivolgersi al proprio medico di famiglia che potrà, solo nei casi più gravi, valutare l’opportunità di una cura adeguata, ad esempio a base di vitamina B6, diuretici, antidepressivi, estrogeni.

Molto spesso è sufficiente rivedere gli stili di vita e le abitudini alimentari per avere primi effetti positivi. Sono ritenuti alimenti amici, ovvero che aiutano a prevenire i disturbi premestruali:

- Cereali integrali: contengono molta vitamina B6 e aiutano a mantenere costante il livello di zuccheri nel sangue. Si ritiene che gli sbalzi della glicemia possano incrementare i di­sturbi della PMS.

- Yogurt magro: rappresenta un'ottima fonte di calcio che, come il magne­sio, aiuta a ridurre i sintomi del­la sindrome premestruale.

- Pesce: permette all’organismo l’assunzione di omega3, che favoriscono il mantenimento di un buon equilibrio emotivo, riducendo il rischio di cadere preda di ansia e de­pressione. Evitare solo il pesce fritto.

- Vegetali a foglia verde: contengono molto ma­gnesio e di calcio. Le insalate, ad esempio, sono alimenti idra­tanti e remineralizzanti ed è beve averne sempre un po’ nel proprio piatto.

- Frutta secca non salata: è un alimento natural­mente ricco di magnesio. E’ sufficiente mangiare 3-4 noci al giorno.

- Soia: ricca di fìtoestrogeni, ormoni che favoriscono l'equili­brio ormonale dell'organismo.

Sono ritenuti cibi nemici delle donne nella fase premestruale:

- Bevande nervine: agiscono sul sistema nervoso. Evitare quindi l’assunzione di caffè, te, vino, birra e, soprattutto, superalcolici.

- Sale: ridurre il consumo di sale che favorisce la ritenzione idrica e aumenta la fastidiosa sensazione di gonfiore.

- Cibi salati: evitare di mangiare nella settimana prima del ciclo salumi, carne conservata, olive in salamoia. il salmone affu­micato e il tonno in scatola, oltre a palatine fritte, crackers, focacce, salatini ed altri snack salati. Rinuncia­re anche ai formaggi a lunga stagionatura molto saporiti come il parmigiano ed il pecorino.

- Pochi gras­si: è opportuno controllare l’apporto giornaliero di grassi, cercando di privilegiare quelli di origine animale per limitare la produzione di estroge­ni da parte dell'organismo, con­trastando gli squilibri ormonali tipici della sindrome premestruale.

pubblicato da Rosvanna Lattarulo

di Farman & C. snc